Planetarium Film è un titolo del 2016 diretto da Rebecca Zlotowski e presentato al Festival del Cinema di Venezia 2016 nella categoria Fuori Concorso. Si tratta di un dramma, fantasy, thriller che abbraccia anche il genere sentimentale con l’obiettivo di raccontare il mondo del cinema degli anni trenta. Ambientato a Parigi, gli attori protagonisti non sono francesi ma due volti noti dello star-system hollywoodiano. Di chi si tratta? Natalie Portman e Lily-Rose Depp, figlia di Johnny. Di seguito ecco tutto quello che c’è da sapere sulla pellicola in uscita al cinema giovedì 13 aprile 2017 con cast, trama, recensione.
Planetarium Film: la trama
Fine anni 30. Laura e Kate Barlow sono due sorelle americane che praticano sedute spiritiche. A Parigi, durante il loro tour europeo, incontrano André Korben, un rinomato produttore cinematografico francese. Visionario e controverso, Korben è il proprietario di uno dei più grandi studios della Francia, dove produce film utilizzando costose tecniche d’avanguardia. Benché scettico, Korben decide per gioco di sottoporsi ad una seduta spiritica privata con le due ragazze. Profondamente colpito da questa esperienza, offre alle sorelle ospitalità e stipula con loro un contratto allo scopo di compiere un ambizioso esperimento: dirigere il primo vero film sull’esistenza dei fantasmi. Ma Laura capisce ben presto che vi sono ragioni ben più oscure che legano Korben a loro.
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Planetarium Film: il cast
Qual è il cast di Planetarium, film del 2016 diretto da Rebecca Zlotowski? Oltre le già citate Natalie Portman e Lily-Rose Depp spazio anche per:
- Emmanuel Salinger
- Louis Garrel
- Amira Casa
- Pierre Salvadori
- David Bennent
- Jerzy Rogulski
Planetarium Film: la recensione
Planetarium racconta la storia di queste due sorelle, interpretate da Natalie Portman e Lily-Rose Depp, nella Parigi degli anni Trenta. Questa vicenda non smette mai di essere, dalla prima all’ultima sequenza, una giostra di situazioni frenetica ma statica, innamorata dei propri rimandi eleganti ma amorfa. La Zlotowski, giunta al suo terzo film, si sofferma sul concetto di allusione dinamica al dinamismo vero e proprio, la strizzata d’occhio allo sguardo. Un vizio di forma non da poco, per un’autrice che in questo film si prefigge di parlare di cinema con gli strumenti del cinema, o comunque con qualcosa di ad esso assai vicino. Le riflessioni sul mondo del cinema e sulla creazione artistica si mescolano in maniera del tutto slegata a un contesto storico segnato dal nazionalsocialismo e dai venti di guerra che si preparano a travolgere l’Europa.
Le interpretazioni degli attori sono discretamente riuscite. Natalie Portman, per esempio, con i suoi modi eleganti che la contraddistinguono offre un ritratto perfetto del personaggio intelligente e centrale di Laura. Bene anche la recitazione della figlia d’arte, Lily-Rose Depp, che somiglia tanto a Vanessa Paradis in gioventù. Il lavoro più riuscito è sicuramente quello di Emmanuel Salinger, specie in alcuni passaggio chiave solo con l’adolescente Kate o quando si ritrova alle strette verso la fine, il paragone con “M” scatta immediatamente. In verità, il personaggio di Korben è ispirato a qualcuno di realmente esistito, il regista e imprenditore cinematografico Bernard Natan, che condivide con il personaggio di finzione l’esperienza della guerra, il cinema per adulti, l’ebraismo e l’omosessualità, sebbene in Korben sia velata e repressa.