I primi risultati della analisi dell’Istituto Superiore di Sanità escludono quella che era l’ipotesi di molti: non è stata l’acqua a trasmettere il contagio tra le famiglie della Bassa bresciana. La rete idrica, dunque, non c’entra nulla con i casi di questi giorni. «Dopo aver controllato la rete di distribuzione dell’acqua potabile è stata esclusa l’eventualità di possibili collegamenti tra i diversi Comuni coinvolti». Così scrivono gli esperti sul portale Epicentro, a cura dell’Iss, evidenziando che «sono comunque stati effettuati campionamenti alla rete idrica (più di 50 punti campionati) e presso le abitazione dei soggetti con diagnosi di legionellosi».
Polmonite killer: 235 i casi registrati finora
Tutto da rifare. Nuove indagini dovranno portare avanti le autorità competenti per scoprire quale sia l’esposizione comune che avrebbe causato la diffusione della malattia. Intanto è tempo di bilanci: 235 i casi di polmonite registrati ai vari Pronto Soccorso. I dati raccolti rimandano al 10 settembre scorso. Il picco del contagio si è registrato tra il 6 e il 7 settembre: 196 le persone ospedalizzate e 2 i pazienti deceduti. Dal computo dei morti è escluso il 68enne di Roè Volsciano morto venerdì all’ospedale Gavardo di Brescia. Confermati invece 12 casi di legionellosi. Ad essere colpiti 9 comuni: ciascuno presenterebbe 4/5 casi ciascuno. I soggetti coinvolti sono principalmente maschi (circa il 70%), prevalentemente anziani o persone con condizioni di immunosoppressione e/o con fattori di rischio (ad esempio il vizio del fumo). Gli esperti Iss hanno puntualizzato che «L’inchiesta epidemiologica e microbiologica di tutti i casi è ancora in corso ed è finalizzata a trovare un’eventuale esposizione comune quale: frequentazione di ambienti, sia lavorativi che di svago o attività commerciali, partecipazioni ad eventi pubblici o altro».
Stazionarie le condizioni dei pazienti nei vari ospedali
La prima vittima della legionella risale al 4 settembre: a perdere la vita era stato un 84enne di Carpenedolo. Stazionari restano i pazienti ricoverati nei vari ospedali: cinque le persone in terapia intensiva. Stazionario anche il quadro clinico del 29enne di Roè Volciano immuno depresso ricoverato al San Gerardo di Monza. Parimenti le condizioni del 43enne di Remedello con problemi cardiaci e quelle di una 67enne ricoverata a Mantova.