Nove arresti per il Ponte Morandi. Si tratta di nove misure cautelari, di cui tre arresti domiciliari e sei misure interdittive, avvenute a seguito dell’inchiesta bis riguardante i report “ammorbiditi” sulle condizioni di cinque viadotti gestiti da Autostrade per l’Italia. Come riportato da “La Repubblica” la Guardia di Finanza sta eseguendo un’ordinanza firmata dal gip di Genova: si tratta di un fascicolo che ha focalizzato l’attenzione su altri viadotti dopo la tragedia del 14 agosto 2018. Un’indagine parallela volta ad esaminare altri controlli risultati “poco rigidi”.
Ponte Morandi, 9 arresti: falsi report sulle condizioni di altri viadotti
La Guardia di Finanza di Genova sta eseguendo nove misure cautelari nei confronti di appartenenti ad Autostrade, Spea e di un consulente esterno alle due società del gruppo Atlantia. Nello specifico due riguardano uomini di Autostrade, sei la Spea, la società del Gruppo Atlantia S.p.A., che opera nel settore dell’ingegneria delle infrastrutture, che sviluppa servizi integrati di ingegneria nel settore delle infrastrutture di trasporto; infine tre persone finite ai domiciliari. Fra i nomi coinvolti nell’ordinanza ci sono Gianni Marrone, Pierluigi Ceneri, Lucio Ferretti Torricelli, Massimiliamo Giacobbi, Francesco Paolo D’Antona, Gaetano Di Mundo e Luigi Vastola.
leggi anche l’articolo —> Ponte Morandi, un anno dopo: nato malato e mai curato
Controlli ammorbiditi dopo il crollo a Genova
I militari del Primo Gruppo, diretti dal colonnello Ivan Bixio e dal tenente colonnello Giampaolo Lo Turco, si sono presentati presso le diverse sedi di Genova, Milano e Roma, con in mano l’ordinanza firmata dal gip Angela Nutini. Come anticipato in apertura si tratta di un fascicolo parallelo di un’inchiesta avviata dopo il crollo del Ponte Morandi, che aveva causato la morte di 43 persone. Sono stati esaminati i report “ammorbiditi” di altri viadotti, come quello Pecetti, sullaA26 Genova-Gravellona Toce, e quello Paolillo, sulla Napoli-Canosa. Stando all’accusa del pubblico ministero Walter Cotugno, la tragedia di Genova non ha scosso le coscienze di tecnici di Autostrade e Spea, che “hanno continuato ad “ammorbidire” i risultati delle misurazioni sullo stato di salute dei tratti in questione”.