Pordenone delitto Teresa e Trifone news processo: ieri 23 ottobre ha avuto luogo in Corte d’Assise ad Udine una nuova udienza del processo a carico di Giosuè Ruotolo in cui, dopo la lunga requisitoria del pm Vallerin dei giorni scorsi, hanno preso parola gli avvocati delle parti civili.
Pordenone delitto Teresa e Trifone news, requisitoria parti civili: “Per condannare Giosuè bastano le sue bugie”
L’avvocato Nicodemo Gentile durante il suo intervento ha evidenziato come l’imputato – benché questo a suo carico sia a tutti gli effetti un processo indiziario – abbia mentito spudoratamente, spiegando alla Corte che per convincersi della sua colpevolezza è sufficiente considerare proprio quelle menzogne. “Per condannare Giosuè bastano le sue bugie. A mio avviso lui è rimasto seppellito da quel castello di menzogne che aveva creato, che alla fine sono le prove più forti a suo carico. Il suo più grande accusatore è lui stesso. E’ il peggior nemico di se stesso, perché non si è aiutato. Io l’ho anche invitato in modo forte ad alzarsi, a dire la verità, a pulirsi il cuore pur consapevole che non lo farà. Ha detto delle bugie così grandi che non si può salvare”, così l’avvocato Gentile.
I legali di parti civile hanno poi ripercorso le tappe di questa vicenda, in particolare quelle in cui sarebbe maturato il movente del duplice delitto: dalla creazione del profilo Facebook ‘Anonimo Anonimo’ per molestare Teresa Costanza e creare dei problemi alla sua relazione con Trifone Ragone, alla gestione comune del profilo Facebook con la fidanzata Rosaria Patrone, istigatrice, e la messa in scena della malattia mentale di lei.
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Ancora, l’alterco sfociato in uno scontro fisico fra Trifone e Giosuè, goccia che ha fatto traboccare il vaso nella mente di Ruotolo, che da lì in poi iniziò a covare un odio mortale per Trifone. Temeva di essere denunciato e quindi di dover dire addio al progetto di una carriera nella Guardia di finanza, Giosuè, così avrebbe pianificato il delitto, decidendo di mettere a tacere per sempre i per lui molto scomodi fidanzati.
La requisitoria oggi continua. Saranno affrontati vari temi. L’avvocato rivolgendosi alla Corte ieri è stato più che chiaro: “Giosuè Ruotolo o viene condannato all’ergastolo o viene assolto”. E’ di 2,5 milioni di euro il risarcimento dei danni chiesto ieri dagli avvocati delle famiglie, Nicodemo Gentile (per il fratello Giovanni Ragone e la nonna paterna), Antonio Cozza (per le due zie di Trifone), Serena Gasperini (per la mamma di Trifone Eleonora e la sorellina), Carla Sgarito (per la mamma di Teresa Carmelina Parrello e per il fratello maggiore Calogero).