Fabrizio Rocca scomparso a Porto Rotondo il 14 maggio, è arrivata la terribile conferma: è suo il corpo in avanzato stato di decomposizione rinvenuto nelle acque della Costa Smeralda lo scorso 10 giugno, al largo del golfo di Cugnana. Le analisi del Ris hanno confermato la terribile ipotesi paventata subito dopo il rinvenimento del cadavere. I Ris dei Carabinieri di Cagliari hanno concluso gli esami sul Dna effettuati su un campione prelevato dal cadavere rinvenuto domenica scorsa in mare. Il risultato ha confermato che si trattava di Fabrizio Rocca, il 23enne di Bolzano giunto per lavoro sull’isola il giorno stesso della scomparsa, il 14 maggio.
Secondo quando riferito dal medico legale di Cagliari incaricato dell’esame autoptico, Fabrizio sarebbe deceduto la sera stessa della sua sparizione e le ferite (una in particolare alla testa) comparse sulla salma, emersa in superficie probabilmente il giorno stesso in cui è stata avvistata (domenica 10 giugno), sarebbero avvenute dopo la morte.
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Eccezion fatta per l’avvistamento di un ristoratore la sera del 14 maggio, che vide il giovane in fuga verso le spiagge con indosso solo i boxer ed i calzini, le due segnalazioni di Fabrizio nei giorni successivi alla sparizione si sono dunque rivelate infondate poiché il ragazzo è morto la sera stessa in cui si sono perse le sue tracce. Ancora è senza spiegazione logica il comportamento assunto dal ragazzo quella sera. Non si capisce cosa abbia potuto sconvolgerlo così tanto da indurlo a fuggire verso il mare, seminudo. Non è nemmeno chiaro se sia caduto in mare accidentalmente o se si sia suicidato.