Clamorosa indiscrezione su Matteo Salvini. Il ministro dell’Interno, vicepremier e segretario della Lega potrebbe essere il candidato alla presidenza della Commissione Ue dell’intero fronte sovranista europeo: lo ha detto lui stesso in un’intervista a Repubblica, spiegando che gli è stata fatta la proposta e che lui la sta valutando. La notizia arriva poche ore dopo il suo viaggio a Mosca. Qui Salviniha ribadito il proprio ‘no’ alle sanzioni europee alla Russia. “Prenderemo una posizione forte contro l’embargo che continuiamo a giudicare inutile e dannoso, per Mosca e per le aziende italiane che hanno già perso venti miliardi di euro. Ci opporremo al progetto di Bruxelles di prorogare di fatto sine die le sanzioni a Mosca, con una sorta di rinnovo automatico. Ecco, a questo diremo un no risoluto: lo riteniamo inaccettabile. Ho incontrato la scorsa settimana l’ambasciatore Usa, Lew Eisenberg, al Viminale. E conto di andare a breve a Washington. Ma non cambio opinione sul tema. Lo sanno anche loro”.
Presidente Commissione Europea: Salvini candidato?
Ma dicevamo della possibilità di vedere Matteo Salvini candidato per la presidenza della Commissione Europea. “E’ vero, amici di vari Paesi europei me lo stanno chiedendo, me lo stanno proponendo. Fa piacere vedano in me un punto di riferimento per la difesa dei popoli, anche fuori dell’Italia”. Salvini non si sbilancia nell’anticipare cosa risponderà ma assicura che sta valutando l’ipotesi: “In questo periodo tra manovra, Europa, migranti, non ho avuto tempo e modo per valutare la proposta. Maggio è ancora lontano. Vediamo, ci penso”.
Nuova Europa, il progetto di Matteo Salvini
E riguardo il sondaggio secondo cui solo il 44 per cento degli italiani oggi voterebbe per restare in Europa dice che per lui non è una sorpresa. “Io immagino per me e per i miei figli un futuro in Europa. Ma non in questa. E se Bruxelles bocciasse davvero la manovra, la percentuale degli euroscettici salirebbe al 70 per cento. Facciano loro”. Sull’alleanza sovranista con i duri euroscettici ammette che “l’Italia finora ha fatto da sola, è vero. Ma qualcosa si muove da qualche tempo. Con gli amici polacchi e ungheresi ho avviato personalmente un dialogo. Stiamo lavorando. Anche sui vincoli contabili”.