E’ di poco fa la notizia secondo cui anche Berlino prende le distanze dalla “questione sepoltura” del gerarca nazista Erich Priebke, morto a Roma venerdì 11 ottobre all’età di 100 anni.“La cura dei morti tocca allo Stato dove una persona è morta”, ha dichiarato laconico a Berlino il portavoce del ministero degli Esteri Martin Schaefer, aggiungendo: “la gestione delle salme dei tedeschi all’estero riguarda i parenti”, rimandando di fatto la decisione ai figli dell’ex capitano Ss.
La situazione pare ingarbugliarsi sempre di più, dopo le tensioni di ieri pomeriggio in cui la rabbia popolare ha preso la forma di una vera e propria guerriglia, quando il feretro di Priebke è giunto ad Albano Laziale. Calci e pugni dei presenti all’auto che lo trasportava, hanno fatto salire la tensione ad un punto tale che si è deciso di non celebrare più i funerali, che si sarebbero dovuti svolgere nell’Istituto dei padri lefevriani Pio X.
La salma è ora all’aeroporto militare di Pratica di Mare e nella prossime ore potrebbe partire per l’estero, come ha confermato il sindaco di Roma Ignazio Marino, presente oggi, insieme alle più alte cariche dello stato oltre che della comunità ebraica di Roma, alla cerimonia di commemorazione della tragica giornata del 16 ottobre 1943, quando fu rastrellato il ghetto dai tedeschi nazisti, colleghi dello stesso, mai pentito, generale Priebke.