Poter partecipare a questa tornata elettorale di domenica 25 novembre, insomma, è un lusso per pochi. Impensabile, infatti, che la nonnina di periferia o la coppia di coniugi 70enni possa eseguire questa procedura online. Problema che in realtà riguarda anche elettori più giovani (dall’operaio al salumiere) che non hanno mai acceso un computer o non possiedono una connessione internet a casa.
A questi dati oggettivi si aggiungono poi le difficoltà materiali riscontrate nell’effettuare la registrazione online, che certamente non favoriscono il compito dell’utente. Tecnicamente si chiama “usability“, è un fattore sempre più fondamentale per il web, in quanto consente all’utente con il minor numero di click possibile di completare un’operazione, compilare un form d’informazioni o, appunto, registrarsi a qualche evento o iniziativa. L’usabilità, invece, è lasciata al caso, strano che i tanti geni del Partito Democratico, già famosi per le loro iniziative (puntualmente fallite) di marketing, non abbiamo studiato la cosa. O magari è volutamente così, seguendo il Renzi pensiero, con l’attuale gruppo dirigente del partito che ha fatto di tutto per ostacolare un massiccio afflusso di elettori alle Primarie.
Inserito di recente anche un numero telefonico da poter contattare per ricevere informazioni, ma è attivo solo fino alle ore 20, anche in questi giorni immediatamente precedenti all’evento. L’improvvisazione al potere.
Testi e messaggi lunghissimi, un appello infinito (ma chi lo legge?), clausole da compagnie assicurativa, numerose sezioni simili tra loro ed una funzionalità – quella più importante per trovare il seggio – le cui caratteristiche sono decisamente discutibili. Chi, ad esempio, cerca il proprio seggio a Milano si vede comparire (inizialmente) solo poche sedi (meno di 10), magari tutte lontane dalla propria abitazione, ed è portato all’errore. O addirittura scoraggiato ad andare a votare.
Link per registrarsi online alle Primarie del Pd -> Registrazione Primarie Pd