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Processo Cucchi depistaggi rinviato: colpo di scena giudice si astiene

Processo Cucchi depistaggi rinviato. Il 22 ottobre del 2009, dopo sette giorni di agonia all’ospedale Sandro Pertini di Roma, il cuore di Stefano Cucchi ha smesso di battere. Il 31enne romano era stato arrestato circa una settimana prima, il 15 ottobre, per droga. Una morte la sua su cui sono ancora troppe le zone d’ombra. Questa settimana si è aperto il processo sui presunti depistaggi del caso. Un inizio subito inaspettato: in apertura dell’udienza, la prima su altri otto carabinieri imputati, il giudice monocratico Federico Bona Galvagno si è astenuto dal processo.

Processo Cucchi depistaggi rinviato: colpo di scena giudice si astiene

Come riportato da “Repubblica”, Bona Galvagno si è giustificato dicendo di essere un ex carabiniere attualmente in congedo. Si tratta di una richiesta di ricusazione del giudice Bona Galvagno, sollevata dai familiari di Cucchi. «Da un casuale accesso a fonti aperte è emerso che il giudice Bona Galvagno ha partecipato quale magistrato del tribunale di Terni a una serie di eventi (convegni, conferenze) tenutisi tra il 2016 e il 2018 che, sia per l’oggetto, sia per i partecipanti, tra gli altri appartenenti all’Arma, hanno attirato l’attenzione di chi scrive. In particolare due incontri del 2018», queste le parole dei legali dei familiari del giovane morto, riportate da “Tgcom24”, lo scorso 26 ottobre. Tutto rinviato dunque: la prossima udienza, che si dovrà pronunciare sugli 8 carabinieri imputati, tra cui il generale Alessandro Casarsa, con un nuovo giudice, si terrà il prossimo 16 dicembre. Già è stata designata per quella data Giulia Cavallone.

«Hanno toccato picchi da film dell’orrore», chi sono gli imputati

Chi sono coinvolti nel processo? Per i depistaggi, che per il pm Giovanni Musarò “hanno toccato picchi da film dell’orrore”, sono imputati il generale Alessandro Casarsa all’epoca dei fatti comandante del Gruppo Roma, e altri 7 carabinieri, tutti accusati a vario titolo e a seconda delle posizioni di falso, favoreggiamento, omessa denuncia e calunnia. Oltre ad Alessandro Casarsa ci sono Lorenzo Sabatino, Francesco Cavallo, Luciano Soligo, Massimiliano Colombo Labriola, Francesco Di Sano, Tiziano Testarmata e Luca De Cianni. L’Arma dei Carabinieri si è costituita parte civile insieme, tra gli altri, alla Presidenza del Consiglio, e alla famiglia Cucchi. Anche il ministero di Giustizia ha presentato istanza di costituzione.

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