Parte dall’ospedale di Roccadaspide (Campania) il progetto pilota “Cardio Pain”, con il coinvolgimento di 25 medici di famiglia, che ha come obiettivo fondamentale quello di ridurre le prescrizioni improprie di farmaci antinfiammatori del tipo Fans e Coxib nei pazienti cardiopatici con dolore e, di riflesso, nella popolazione in generale. E’ un messaggio forte, questo, rivolto dagli specialisti ai medici di famiglia, che punta a garantire la continuità delle cure ospedale-territorio.
Lo ha spiegato il dr. Raffaele Rotunno, direttore U.O. Cardiologia – UTIC e responsabile del progetto: “Condurremo uno studio articolato in due fasi, volto a rilevare l’efficacia del progetto. La prima fase verificherà gli attuali livelli di consumo nell’area afferente al nostro ospedale. La seconda misurerà la riduzione ottenuta nell’impiego di questi farmaci a sei mesi dall’avvio dell’iniziativa”. La tendenza ad assumere con estrema facilità antidolorifici ed antinfiammatori – comunemente identificati come FANS – per il trattamento del dolore cronico, è una pratica tutta italiana, tanto da collocarci tra i primi Paesi al mondo per l’impiego di questi farmaci e, addirittura, l’abuso.
Il progetto vuole quindi dare una concreta attuazione alla nota AIFA 66, di cui il dr. Leonardo Bolognese, Presidente della Federazione Italiana Cardiologia, dà ampia spiegazione:“I FANS e gli inibitori selettivi della COX-2 sono farmaci antinfiammatori il cui impiego, secondo la letteratura scientifica e le più recenti indicazioni delle Autorità regolatorie, andrebbe limitato al dosaggio minimo efficace e al più breve tempo possibile”. Un messaggio che suona come un avvertimento, atto a sensibilizzare le persone verso un uso cosciente e razionale dei farmaci, sottolineando che l’abuso (e anche l’uso cronico) di Fans e Coxib comporta gravi fattori di rischio per la salute, oltre che importanti effetti collaterali a livello cardiovascolare, epatico, renale e gastrointestinale.
