Roma è in fermento. Oggi, giovedì 4 luglio 2019, Vladimir Putin arriverà a Roma. Arriverà all’aeroporto di Fiumicino alle 12. La sua visita ufficiale in Italia, la prima in 4 anni, durerà 10 ore. In occasione della sua visita la città è stata ripulita da cima a piedi. I romani commentano “Ci voleva Putin per togliere l’immondizia“. Andiamo a vedere quale saranno le tappe più importanti della visita del presidente russo.
La giornata di Putin
Il primo appuntamento previsto è alle 13 in Vaticano, per l’udienza con Papa Francesco. Alle 15, un pranzo al Quirinale con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il leader russo, insieme al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, terranno una conferenza stampa congiunta a Palazzo Chigi. Successivamente, intorno alle 18.30, interverrà al Forum di dialogo italo-russo della società civile, che vedrà riuniti alla Farnesina i rappresentanti delle imprese, del mondo della cultura e di quello accademico.
La giornata della delegazione russa si chiuderà alle 19.30 con una cena di lavoro a Villa Madama offerta dal premier Conte, a cui si uniranno altri esponenti del governo, tra cui i vice-premier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, e il capo della diplomazia, Enzo Moavero Milanesi. E’ probabile che non mancherà una visita privata con il suo vecchio amico, Silvio Berlusconi.
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Roma ripulita
Per l’occasione niente è stato lasciato al caso: è stato predisposto un complesso sistema di sicurezza, fatto di “zone verdi”, cecchini sui tetti, interruzioni della circolazione, controlli a campione con i metal detector. E nemmeno la raccolta della l’immondizia, sparita come per miracolo dalle strade che verranno attraversate dal corteo dell’ospite di pontefice e presidenti. «Ci voleva Putin, ora non c’è neanche una cicca per terra», dice Michele mentre butta un sacco della spazzatura a Piazzale Clodio. «Tanto domani torna lo schifo di prima».
In molti ironizzano sul percorso del presidente russo: “Putin potrà provare le “montagne russe” di via Quattro Novembre, la strada che con i suoi crateri creati dal dissesto dei sampietrini fa la gioia di ogni gommista“. Insomma, Roma vuole dare una bella immagine di sè. Ma questa mossa ci sembra una sorta di “nascondiamo la polvere sotto al tappeto“. Forse la città dovrebbe lavorare sulla propria immagine tutto l’anno, non solo un giorno.