Stasera la Camera ha bocciato con scrutinio segreto i tre emendamenti alla legge elettorale per la rappresentanza delle donne. Per legge, quindi, non ci sarà l’alternanza uomo-donna nei posti in lista, né il bacino di 50% di donne tra i capilista e neppure il 40%. Si è votato con scrutinio segreto, chiesto e ottenuto da da 39 parlamentari di Fi, Fdi, Ncd e Udc.
Il primo emendamento, che prevedeva l’alternanza dei sessi nei posti in lista, è stato bocciato per la prevalenza di 335 no contro 227 sì. Il secondo, bocciato anch’esso, era l’emendamento bipartisan alla legge elettorale e prevedeva l’alternanza dei sessi come capilista all’interno di ciascuna regione. Quando anche il terzo, che proponeva di avere almeno il 40% di donne come capilista, è stato bocciato, il Presidente della Camera Laura Boldrini ha sospeso i lavori per indire una conferenza dei capigruppo. Quest’ultimo emendamento, nato dalla mediazione tra Pd e Fi, fissava a 60 e 40 le percentuali della presenza delle donne nelle liste, e dopo esser stato bocciato ha scatenato la protesta delle deputate Pd che hanno commentato: “Il gruppo non ha rispettato l’accordo”.
Oggi in aula alcune parlamentari bipartisan hanno indossato simbolicamente una camicia bianca, per sottolineare la necessità delle quote per legge. L’appello era stato lanciato dall’on. Laura Ravetto (Fi), seguita da Alessandra Moretti (Pd), Nunzia De Girolmo (Ncd), Michela Brambilla (Fi) e tante altre.