Giù le mani da Quota 100 e dal reddito di cittadinanza, i provvedimenti restano intatti. Dopo l’annuncio di una procedura di infrazione per debito eccessivo nei confronti dell’Italia e la richiesta di una manovra correttiva arrivati dalla Commissione Europea, il premier Giuseppe Conte ha voluto chiarire la propria linea. «Il taglio alle due misure non è assolutamente all’ordine del giorno. Lavoriamo con il Mef perché si prefigurano dei risparmi di spesa!», ha dichiarato il presidente del Consiglio in un punto stampa da Hanoi, nel corso della sua visita in Vietnam.
Giuseppe Conte da Hanoi: «Stiamo lavorando, le misure non vanno tagliate!»
«Noi ragionevolmente stiamo lavorando perché si prefigurano dei risparmi di spesa, che è un concetto completamente diverso, significa che in finanziaria abbiamo accantonato somme che risultano un po’ sovradimensionate, ma se se si prefigurano risparmi di spesa è completamente diverso dal dire che si va a tagliare la misura!», ha precisato Giuseppe Conte, il quale a proposito del fatto che il Consiglio dei ministri possa non svolgersi venerdì, ha aggiunto che «non c’è stato un rinvio, semplicemente non era stata fissata una data, perché non siamo riusciti a conciliarne una questa settimana. Ragionevolmente sarà la settimana prossima!». No anche alla manovra correttiva, secondo il premier l’Italia non ne ha bisogno: «Dal monitoraggio dei conti pubblici, effettuato costantemente emerge come si stia operando una sorta di autocorrezione naturale. Lo spiegheremo bene a Bruxelles: l’obiettivo programmato lo stiamo raggiungendo, i conti sono diversi da quelli prefigurati dall’Ue!». Sulla Flat tax Conte non teme le pressioni di Matteo Salvini: «È ovvio che ci debba essere un minimo di progressività. Vedremo se le aliquote saranno due o forse tre, con la cosiddetta no tax area. Intendiamoci: io voglio una riforma fiscale molto più organica, sono molto più estremista… Se Salvini la pensa come me saremo in due, con Di Maio anche in tre!».
Crisi di governo, Conte rassicura: «Io non sono disposto a galleggiare, a vivacchiare così!»
Tutto tranquillo dunque? Lo scorso mercoledì Conte era tornato a parlare della presunta crisi di governo, spiegando che la riserva delle dimissioni è tutt’altro che sciolta: «Se ci sono i fatti, sono più determinato di prima. Se non ci sono i fatti io sarò irremovibile, punto. Se non posso operare dovrò prenderne atto e porre il problema nelle sedi istituzionali consone. Io non sono disposto a galleggiare, a vivacchiare dei mesi così. Ma ove mai sarà crisi, sarà la più trasparente della storia!».
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