Poche questioni hanno diviso l’opinione pubblica come il reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia in campagna elettorale del Movimento 5 stelle, croce e delizia di Luigi Di Maio, che sul sussidio anti povertà ha scommesso tutta la sua credibilità agli occhi degli elettori. Per alcuni resta un provvedimento inutile, per qualcun altro un’arma vincente per chi è fuori dal mercato del lavoro da tempo. Al momento però proprio la seconda parte, a differenza della prima (quella assistenziale) fa fatica a decollare. E bisognerà attendere la fine di luglio perché la macchina si metta in moto e i navigator svolgano appieno il ruolo di mediatori. Intanto c’è chi però senza far niente non riesce a stare. Ed eccoci, dunque, pronti a raccontare l’ennesima storia di chi, avendo percepito il reddito di cittadinanza, si sente in dovere di mettersi al servizio dello Stato.
Reddito di cittadinanza, beneficiario intenzionato a restituire: «Voglio fare qualcosa per il mio Comune!»
Su “Avvenire” è stata pubblicata la vicenda di Giovanni Le Rose, ex commerciante, beneficiario del reddito di cittadinanza. Questi ha ottenuto il sussidio, un aiuto che gli consente finalmente di respirare un po’ e di vivere dignitosamente. Beh, quel provvedimento vuole meritarlo, così ha scritto al primo cittadino del suo paese per dimostrargli la propria disponibilità a qualsiasi impiego, che vorrà svolgere di buon grado gratuitamente. Siamo ad Acquaformosa, piccolo centro italoalbanese dell’entroterra cosentino, spesso noto per le iniziative di accoglienza e integrazione.
«Voglio poter fare qualcosa per il mio Comune!», la lettera di Giovanni al sindaco di Acquaformosa
Al sindaco Gennaro Capparelli Giovanni Le Rose ha inviato una lettera in cui ha spiegato la sua situazione e formalmente ha dato la sua disponibilità per lavorare: «Negli anni passati, quando mi sono ritrovato in difficoltà economiche, ho avuto la possibilità di usufruire di qualche borsa lavoro da parte del Comune di Acquaformosa. Quest’anno voglio essere io a poter fare qualcosa per il mio Comune e il mio caro sindaco in segno di riconoscenza, e, dunque, mi dichiaro disponibile a svolgere qualsiasi lavoro che sarà ritenuto utile per la comunità. Offro la mia più ampia disponibilità». Queste le parole di Giovanni che qualche anno fa è stato impegnato stagionalmente nell’organico municipale come operaio e in qualità di ausiliario del traffico. Insomma oggi Giovanni vuole restituire la generosità ricevuta. Ricambiare.