Il «Decretone» è legge. L’aula del Senato ha approvato in via definitiva il dl 4/2019 contenente il reddito di cittadinanza e la riforma delle pensioni Quota 100, di cui si è tanto discusso negli ultimi giorni. 150 sì, 107 no e 7 astenuti, così si è svolta la votazione. A favore i gruppi parlamentari della maggioranza, M5S e Lega; hanno votato per il «no» invece FdI, Pd e FI. Astenuti i gruppi di Autonomie e Leu. Presente anche Giuseppe Conte, che è apparso parecchio soddisfatto: «L’Italia è un Paese con saldi fondamenti economici, il risparmio privato è consistente, il surplus commerciale è molto buono: abbiamo tutte le ragioni per stare assolutamente tranquilli, per lavorare e guardare con fiducia al futuro». Un bel giorno secondo il premier che ha aggiunto: «Abbiamo approvato delle misure di cui la popolazione aveva bisogno e che aiuteranno la crescita perché avranno un impatto sui consumi nel momento in cui c’è una congiuntura internazionale non favorevole!».
Reddito di cittadinanza e Quota 100: via libera del Senato
Cosa cambierà? Quali sono le modifiche apportate al testo originale? Beh, le novità sono parecchie: dalla task force con assunzioni di Carabinieri e agenti della Guardia di Finanza alla nuova stretta sui genitori single, dal riscatto agevolato per la laurea alla pensione erogata anche in contanti. Dobbiamo dire però che la conversione in legge del decreto recepisce senza modifiche il testo approvato con il voto di fiducia della Camera il 20 marzo scorso. Dunque vediamo insieme nel dettaglio tutto quel che c’è da sapere.
– Norma Anti clan Spada: Chi ha subito una misura cautelare personale o comunque è stato condannato con una sentenza non definitiva per mafia o terrorismo non potrà fare richiesta del reddito di cittadinanza.
– Riscatto della Laurea Under 45: Tolto di mezzo il tetto dei 45 anni, tuttavia permane il limite temporale del 1996. Questo vuol dire che possono fruire della prevista detrazione del 50% solo coloro che sono “privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995”.
– Famiglie con disabili fino a 50 euro in più: un mini aiuto per le famiglie che hanno componenti con disabilità. Ritoccate la scala di equivalenza e i requisiti patrimoniali per permettere alle famiglie numerose con disabili di avere fino a 50 euro in più al mese di beneficio del reddito di cittadinanza. Si passa quindi da un minimo di 1.330 euro a massimo 1.380 euro. Favorito pure l’accesso alla pensione di cittadinanza anche nei casi in cui uno o più componenti, pur avendo età inferiore ai 67 anni, siano in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza. Il costo della misura dovrebbe essere di circa 12,8 milioni nel 2019 e di 16,9 milioni nel 2020.
– Cambiamenti per l’INPS: istituita la figura del vice presidente. Un nuovo incarico che avrà il compito di sostituire il presidente nel caso in cui quest’ultimo sia assente.
– Task force con Carabinieri e Guardia di Finanza: per incrementare i controlli sul reddito di cittadinanza 100 assunzioni di nuovi ispettori della Guardia di Finanza e altre 65 assunzioni tra i carabinieri che dovranno contrastare il lavoro in nero.
– Navigator: Dopo l’accordo con le Regioni, il numero dei navigator si riduce a 3mila.
– Stretta sui genitori single: Nel calcolo dell’Isee per chiedere il reddito di cittadinanza sarà inserito anche il genitore non convivente o non sposato. L’obbligo viene meno soltanto se uno dei due si è sposato o ha avuto figli con altri partner o se c’è un assegno di mantenimento stabilito dal giudice.
– Pensione Cittadinanza Cash: potrà essere erogata anche in contanti e non solamente tramite la Carta del reddito.