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Reddito di cittadinanza, la storia incredibile di Claudio: «La mia domanda respinta per una piccola eredità!»

Claudio Spallitta ha 57 anni ed è disoccupato da cinque. Aveva riposto nel reddito di cittadinanza una flebile speranza, ma niente da fare: per via di un’eredità, anche se modesta, l’uomo ha ricevuto un diniego alla domanda. 

Reddito di cittadinanza, la storia di Claudio «troppo vecchio per trovare lavoro!»

La storia di Claudio non è diversa da quella di tanti altri, che disoccupati da tempo, confidavano nel reddito di cittadinanza, per trovare da un lato un beneficio economico, dall’altro per rientrare finalmente nel mondo del lavoro. Vecchi a 57 anni? Decisamente no, ma in Italia sembra proprio che si sia arrivati ad un punto di non ritorno. La vicenda di Claudio Spallitta, raccontata sul portale “La provincia di Como”, è forse un esempio calzante di come il reddito di cittadinanza non sia la risposta giusta, o comunque non la sola, per far ripartire il paese, nonostante le buone intenzioni. Non si tratta in questo caso, infatti, di uno zio d’America, di un milionario. A Claudio è stato negato il sussidio perché ha incassato 6.700 euro, denaro ricavato dalla vendita dell’appartamento della madre scomparsa, somma tra l’altro poi divisa tra i fratelli. A differenza di molti, Claudio può contare, infatti, su una famiglia che gli vuole bene e ha anche un tetto sulla testa, 30 metri quadri circa, una modesta abitazione ricevuta proprio da un fratello. «Sono disoccupato da quasi cinque anni. Lavoravo in una fabbrica tessile. Poi ho trovato un altro posto, in un’azienda dove marchiavo le mucche con il laser. Ma è fallita!», ha raccontato a “La provincia di Como” Claudio, che da allora si è dato da fare con lavoretti e pulizie. 

Reddito di cittadinanza negato per via di una modesta eredità

La notizia del reddito di cittadinanza lo aveva rincuorato, per questo Claudio si era recato al Caf della Uil del Lario per presentare domanda. Confidava in un aiuto per pagarsi da vivere e soprattutto per agguantare un buon posto di lavoro, ma la sua richiesta è stata respinta. Proprio a causa di quella modesta eredità, utilizzata per saldare debiti e spese. «Però non si mangiano le pietre e anche la benzina per spostarsi, per andare a cercare lavoro! I miei fratelli hanno la loro famiglia, non voglio essere sulle loro spalle. Deluso? Sì, perché ho voglia di lavorare. Ma credo negli angeli, che possono aiutare chi ha bisogno!», ha dichiarato il 57enne, che non è ovviamente il solo ad essere stato escluso dal sussidio. A Como sono state presentate circa 3.500 domande e una su tre è stata respinta. Come ha dichiarato Salvatore Monteduro, segretario della Uil del Lario: «Questa vicenda è un sintomo del fatto che il reddito non affronta tutti i casi di povertà. Ci sono casi borderline. Né aiuta a risolvere il problema del lavoro come Claudio. Ci vuole anche un intervento formativo e strutturale per dare possibilità a persone sopra i cinquant’anni».

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