In un’estate 2019 poco propensa ad arrivare il reddito di cittadinanza si fa complice del meteo avverso nel far ‘terra bruciata’ di lavoratori stagionali. L’allarme, ripreso da Matteo Renzi, era stato lanciato dal sindaco di Gabicce Mare che lamentava la mancanza di figure in grado di coprire la richiesta di lavoro estiva per colpa del reddito di cittadinanza. Niente bagnini, camerieri e cuochi nelle principali località balneari italiane e i gestori non hanno dubbi in merito ai responsabili.
Reddito di cittadinanza, “Emergenza vera tra i lavoratori stagionali”
«Siamo in emergenza vera. – aveva spiegato Domenico Pascuzzi, sindaco di Gabicce Mare – Molti giovani del sud, che l’anno scorso avevano fatto la stagione nei nostri alberghi, quest’anno non sono voluti tornare perché stavano percependo il reddito di cittadinanza. E se accettassero di tornare perderebbero l’assegno da oltre 700 euro che a loro basta per vivere». Una situazione sottolineata anche da Matteo Renzi su Twitter: «Al mare faticano a trovare addetti per fare la stagione, dice il sindaco di Gabicce. Molti preferiscono il Reddito di Cittadinanza al lavoro in riviera: prima sono spariti i navigator, adesso i bagnini. Una misura sbagliata economicamente ma soprattutto diseducativa. Che autogol!». Dello stesso avviso la segretaria della Uil, Ivana Veronese, che ha spiegato: «Nella riviera romagnola, da un lato diminuisce l’offerta di lavoro, dall’altro, anche se in misura minore, c’è chi accetta il lavoro in nero pur di non perdere il reddito di cittadinanza».
Reddito di cittadinanza, il M5S si difende
Secondo quanto riportato da Il Giornale, sono stati in molti – tra albergatori e gestori di stabilimenti – a denunciare la situazione: «Qualche giovane si presenta, ma chiedono espressamente di non essere regolarmente assunti per non perdere il sussidio. C’è poi chi preferisce prendere 700 euro al mese di sussidio invece di guadagnarne 1100 lavorando». Ma il reddito di cittadinanza viene così difeso da chi ne è stato il promotore: «I lavori stagionali sono la giungla di precarietà. – scrive il M5S sul blog ufficiale – Orari disumani, stipendi da fame, nessuna sicurezza. Noi con il decreto Dignità e il reddito di cittadinanza sosteniamo chi è stato ridotto alla fame dai precedenti governi».