Mancano soltanto dieci giorni al debutto vero e proprio del reddito di cittadinanza: la presentazione delle domande alle Poste e ai Caf, i centri di assistenza fiscale, o inoltrate dal portale internet, se dotati di Spid, sarà attivata a partire dal 6 marzo. Tutto pronto? I punti interrogativi sono ancora tanti, come pure persistono i ritardi e varie difficoltà per Regioni, Caf, centri per l’impiego.
Reddito di cittadinanza: tutti i problemi e le difficoltà a dieci giorni dal debutto
A lanciare l’allarme è stato proprio il quotidiano Repubblica, che ha spiegato che mancherebbero ancora la convenzione coi Caf, l’accordo con le Regioni sui navigator, senza contare i problemi sulla privacy e sulla residenza degli stranieri. Tra i punti critici la mancanza di risorse necessarie per fronteggiare la marea di gente che ci si aspetta nelle prossime settimane, ossia code interminabili, sovraffollamenti negli uffici. Sempre secondo Repubblica il governo ha stanziato 20 milioni di euro, oltre agli 82 già erogati ogni anno ai Caf, che ad ogni modo corrisponde alla stessa cifra prevista per il Reddito di inclusione. Peccato però che il reddito di cittadinanza dovrebbe coinvolgere decisamente più famiglie, proprio per questo il quotidiano ha parlato di altre cifre: secondo Repubblica servirebbero tra i 30 e i 40 milioni aggiuntivi. Dove andare a prendere questi soldi? Ma non è finita qui. I Caf presenterebbero, infatti, seri problemi nella compilazione della richiesta e, almeno per il momento, non sarebbe possibile aiutare i cittadini che vogliono richiedere il reddito, proprio perché ancora mancherebbe la convenzione con l’Inps, resa obbligatoria dal decreto varato dal governo, e che salvo imprevisti dovrebbe arrivare entro mercoledì. Altri punti nodali con cui Luigi Di Maio deve confrontarsi sono: il modulo da compilare per la richiesta che ancora non esiste e che dovrebbe essere reso noto sempre mercoledì e i dubbi mossi dal Garante per la privacy, Antonello Soro, che ha parlato di “rilevanti criticità”, a proposito dei cosiddetti acquisti fatti con la card. Insomma un emendamento da votare al Senato potrebbe modificare la questione del monitoraggio delle spese fatte dai beneficiari, senza contare poi che questi ultimi dovranno fornire sul sito ufficiale del Reddito di cittadinanza molte informazioni delicate sui componenti del nucleo familiare, quindi è compito di chi di dovere controllare che i cittadini siano tutelati.
Reddito di cittadinanza: dal controllo della residenza al problema dei navigator
Pensate sia finita qui? Almeno un’altra questione è urgente: il controllo della residenza in Italia per gli stranieri, che deve essere di almeno dieci anni, di cui gli ultimi due in via continuativa. Ma come si fa a verificare quest’ultimo requisito, considerando gli spostamenti e i cambi di residenza da una città all’altra? La lamentela è partita proprio dai sindaci di diverse località italiane, che nei prossimi giorni dovranno fronteggiare una situazione davvero spinosa da gestire. E i navigator? I professionisti del futuro che dovranno aiutare il beneficiario a rientrare nel mercato del lavoro quando saranno reclutati? Le regioni avevano chiesto di poter assumere loro i 6mila navigator attraverso un concorso, nel giro di sei mesi, ma senza l’ok del ministro del Lavoro non si può pubblicare alcun bando. Insomma non si muove foglia che… e «navighiamo» in alto mare.
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