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Referendum 4 dicembre 2016 Testo e news, nodo Senato: Grillo attacca, Renzi si difende, ecco le ultimissime

01/12/2016 17:36

Il Referendum 4 dicembre 2016 è alle porte: ultime 36 ore di campagna elettorale, poi il silenzio. E le ultime cartucce se le stanno giocando due leader: da una parte Matteo Renzi, presidente del Consiglio e a sostegno del sì, dall’altra Beppe Grillo, in prima linea sul fronte dell’opposizione del Referendum Costituzionale 4 dicembre 2016. Proprio il leader del Movimento 5 Stelle rincara la dose e, dopo aver invitato i suoi elettori a votare di pancia, comunica: “Denunceremo penalmente Renzi per il reato di abuso della credulità popolare in merito alla falsa scheda elettorale del Senato che ha mostrato pubblicamente.” Beppe Grillo, sul blog del Movimento 5 Stelle, paragona il premier al protagonista della Banda degli onesti, il film in cui Totò era a capo di una banda di falsari. Poi un commento sui ‘calamari’: “Prendiamo l’Italia oggi a tre giorni dal referendum. De Luca, Renzi e Verdini formano la Banda dei calamari, dalle famose fritture per convincere a votare Sì auspicate da De Luca. Renzi, il capo, vuole vincere il referendum a tutti i costi.”

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Matteo Renzi, invece, attacca il fronte dell’opposizione evidenziando l’assenza di contenuti e insiste: “In tre mesi sarà possibile fare la nuova legge elettorale, che non è argomento del Referendum. Con questa riforma qualsiasi legge elettorale funziona – proporzionale, maggioritario, mattarellum, perfino il porcellum – ma in tre, sei mesi ne possiamo fare una nuova.” ha affermato il Presidente del Consiglio a Skytg24. Italicum morto? No, almeno secondo Matteo Renzi : “Al momento è ancora vigente. Mi pare di capire che c’è un’ampia maggioranza in Parlamento che sia per cambiarlo.” E sul snodo Senato, pochi dubbi per il Presidente del Consiglio: “Se la riforma non entra in vigore non si può discutere questa legge. E non è vero che togliamo il diritto di voto all’elettore, togliamo un po’ di burocrazia e di stipendi. I nuovi senatori saranno eletti dai cittadini però conteranno meno.”

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Nella giornata di oggi, giovedì 1 dicembre 2016, il Consiglio di Stato, con l’ordinanza 5334, ha confermato la sentenza del Tar del Lazio con la quale era stato dichiarato inammissibile il ricorso presentato da Loredana De Petris e Rocco Crimi, con gli avvocati Bozzi e Palumbo, sulla formulazione del quesito referendario da sottoporre al voto degli elettori il 4 dicembre. In particolare, spiega una nota, “i magistrati di palazzo Spada hanno ribadito il difetto di giurisdizione del giudice amministrativo nella materia”.