Oggi quasi 6 milioni di ungheresi dovranno decidere tramite un Referendum se accettare o meno la redistribuzione dei profughi. Intanto è giunta la notizia che anche una delegazione della Lega sarà presente a Budapest nella sede del partito di Orban per aspettare i risultati dello spoglio. Il referendum che si terrà oggi in Ungheria è la seconda consultazione popolare dopo la storica uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. Secondo i sondaggi diffusi in questi giorni, l’80% dei cittadini ungheresi sarebbe contrario alle quote di redistribuzione di Bruxelles sui migranti.
Ma il Referendum ha un retrogusto di inconsistenza, considerando che all’Ungheria spetterebbero entro il 2017 solo 1300 migranti dei 160mila richiedenti asilo accolti in Grecia e Italia. Facendo un rapporto con la popolazione, il numero è molto esiguo, uno ogni 8000 residenti. “La trasversalità con cui buona parte dei partiti e dell’opinione pubblica ungherese ha respinto la decisione della Ue e’ l’aspetto più importante in questo referendum. Tutti o quasi sono decisi a contrastare l’invasione. E, come ha detto Orban, se non fermiamo l’onda migratoria che ci porta anche crimine e terrorismo l’Europa in pochi anni perderà la sua identità. Una vittoria del no sarebbe una sconfitta per la Merkel, per Hollande e per Renzi, per la Commissione europea. Gli ungheresi l’hanno capito perfettamente“, così Max Ferrari, responsabile esteri della Lega Nord, durante un’intervista a Huffington Post.
L’appoggio ad Orban arriva anche da personaggi insospettabili, come l’Arcivescovo di Budapest che decide di non condividere le tesi di Papa Francesco sulla politica delle porte aperte. Intanto a Budapest è volata anche la delegazione della Lega Nord capeggiata da Matteo Salvini. Il gruppo prenderà parte all’attesa nella sede del partito Fidesz per l’esito delle votazioni.