Omicidio Renata Rapposelli: figlio ed ex marito a processo, ascoltata in aula come testimone anche la figlia della pittrice anconetana strangolata a Giulianova il 9 ottobre 2017. Chiara, questo il suo nome, ha raccontato l’ultimo scambio di parole intercorso tra lei e la madre prima che quest’ultima si recasse in treno, da Ancona, fino a Giulianova, dove era stata attirata con l’inganno dall’ex coniuge, convinta che il loro figlio Simone (con il quale non aveva contatti da circa 8 anni) fosse malato.
Renata Rapposelli: dichiarazioni terribili e inedite della figlia al processo
“Mamma era sempre gioiosa, aveva sempre questo sorriso meraviglioso sulle labbra. Le dissi proprio: ‘Mamma, se quello ti ammazza?’. E lei mi ha risposto male, mi ha detto: ‘Fatti i fatti tuoi, io non ho paura’”. Così la figlia della pittrice. In aula hanno parlato anche gli amici più stretti e l’ex compagna di Simone, che hanno fornito elementi utili per ricostruire il passato e la personalità di Simone Santleri, il quale secondo la ricostruzione della Procura sarebbe stato l’esecutore materiale del delitto. Il padre Pino costretto ad appoggiarlo nel piano omicida. “Simone con la religione aveva un rapporto molto particolare, ha avuto un periodo in cui diceva che vedeva il diavolo che lo prendeva e lo faceva alzare da terra, lo e lo attaccava ai muri. Mi diceva: ‘Senti qua fuori, queste sono le catene dei bambini che giocano e che poi sono stati incatenati perché hanno fatto una brutta morte, quindi riesco a sentire le catene'”, ha riferito in aula la ex compagna dalla quale l’uomo ha avuto una figlia.
Simone Santoleri minacciò di morte la madre di sua figlia: testimonianza shock della donna
Poi la donna ha aggiunto un altro particolare inquietante: andata a riprendere la figlia, Simone le avrebbe detto “che non avrebbe mai permesso che io stessi con un’altra persona e che mi rifacessi una vita, quindi sfilò da dietro alla schiena la pistola e me la fece vedere. Mi disse: ‘Inizialmente ti ho portata qui perché ti volevo uccidere e poi mi volevo uccidere, l’unico motivo per cui non l’ho fatto è perché c’è la bambina che sarebbe rimasta senza madre'”. Giuseppe e Simone Santoleri sono accusati di concorso in omicidio e occultamento di cadavere.