Il meeting della Leopolda ha mostrato Matteo Renzi, sindaco di Firenze e candidato per le primarie alla segreteria del Partito Democratico, in grande forma e desideroso di affrontare sul piano dei fatti i problemi che affliggono il Belpaese.
Sicuramente uno degli aspetti più significativi di quanto affermato da Renzi è che, se dovesse essere eletto segretario del Pd, non vi saranno mai più, nemmeno su un piano ipotetico, possibilità di larghe intese col centrodestra. In particolare Renzi ha punzecchiato su questo Enrico Letta, Presidente del Consiglio, ricordandogli come sia obbligato a trovare, necessariamente, un accordo persino con Brunetta per l’approvazione della Legge di stabilità. Il candidato alla Segreteria ha, inoltre, invitato a pensare agli equilibri da creare nel Pd senza soffermarsi su quanto stia accadendo nel partito guidato da Silvio Berlusconi.
Una frecciata finale l’ha riservata a Stefano Fassina, Viceministro dell’Economia e delle Finanze e consulente economico di Giovanni Cuperlo (uno dei suoi avversari alle primarie oltre a Giuseppe Civati), per quanto riguarda l‘increscioso aumento della spesa pubblica. Infine importante il richiamo alla disoccupazione giovanile, che spinge molti giovani italiani a cercare lavoro all’estero perché disillusi dal loro Paese che, sempre a detta di Renzi, negherebbe loro un diritto a costruirsi un futuro.
photo credit: Michele Ficara Manganelli via photopin cc