Con l’accusa di aver lucrato illeciti profitti, il Giudice per le Indagini Preliminari di Messina ha accolto la richiesta di arresto della Procura per il deputato del Pd Francantonio Genovese. L’atto è già stato notificato alla presidenza della Camera che dovrà, adesso, avviare l’iter per la richiesta di autorizzazione. Nel corso di questa legislatura per la prima volta la Camera sarà chiamata a votare sull’autorizzazione di una richiesta di arresto di un deputato. Genovese rampollo di un’antica dinastia messinese che ha dominato per decenni la Democrazia Cristiana è stato eletto alla Camera dei deputati per la prima volta alle elezioni del 2008 nelle file del Partito Democratico, riconfermato alla Camera nella legislatura del 2013 è componente della Commissione Bilancio.
La Procura di Messina contesta a Genovese di essere il promotore dell’associazione per delinquere, del reato di riciclaggio per avere intascato illecitamente, sotto forma di consulenze, 600.000 euro circa da parte di società facenti capo alla sua famiglia. Gli viene contestato inoltre il reato di peculato e frode ai danni della Regione siciliana per essersi appropriato di soldi pubblici rimettendoli in circolo attraverso operazioni inesistenti in modo da rendere difficoltosa la ricostruzione del riciclaggio del denaro.
La Procura di Messina ritiene che il deputato del PD abbia, infine, messo in piedi un sistema per frodare il fisco al fine di evadere le tasse. Secondo le indagini degli inquirenti la società Calservice serviva ala famiglia Genovese per trasferire nel bilancio della società il suo reddito personale e successivamente far figurare nel passivo della società le spese personali e della sua famiglia. Con riferimento alla richiesta d’arresto l’onorevole Genovese ha diffuso una nota in cui annuncia che: “Per comprensibili ragioni di opportunità, non disgiunte dall’alto senso di rispetto che ho sempre avuto nei confronti delle istituzioni, dei colleghi di partito e dei parlamentari tutti, anticipo la mia determinazione ad autosospendermi dal Partito democratico e dal gruppo parlamentare – aggiungendo- sono certo di poter fornire ogni chiarimento utile ad escludere l’esistenza degli addebiti che mi vengono contestati”.