Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, intervenendo al programma di La7, “Coffe Break” ha espressamente dichiarato un cambio di rotta per quanto riguarda i destinatari di quelle misure di flessibilità che permettono di andare in pensione con le regole precedenti alla Riforma Fornero: “Abbiamo più soldi che esodati – ha spiegato Poletti –. Sono stati stanziati quasi 12 miliardi di euro, probabilmente più del necessario. I risparmi possiamo darli a chi davvero ne ha bisogno”. Il Senato sta verificando sulla quella parte di aspiranti pensionati che sono diventati esodati e che sono rimasti fuori dalle misure di salvaguardia previste dal Governo.
Gli ultimi dati raccolti dall’Inps, aggiornati al 23 gennaio, hanno rilevato un potenziale segmento di 170 mila salvaguardati, mentre le certificazioni concesse sono state 97.996 e le pensioni in pagamento 64.077. Le organizzazioni, nate in difesa degli esodati, contestano i dati dell’Inps denunciando che i decreti di salvaguardia del Governo avrebbero prodotto svariati casi di disparità di trattamento, lasciando senza copertura decine di migliaia di persone che rivendicano di andare in pensione con le vecchie regole.
Il Governo al momento si mostra restio all’emanazione di ulteriori decreti. Nel frattempo la Commissione Lavoro del Senato ha deciso, su proposta di Pietro Ichino di effettuare un censimento di eventuali altri esodati. Al riguardo Annamaria Parente (Pd), presidente della commissione che si sta occupando di questa problematica ha annunciato che “Da metà marzo sul sito della stessa commissione Lavoro del Senato verrà inserito un link che collegherà a una pagina dell’Istat” dove sarà pubblicato un questionario che tutti coloro che ritengono di essere esodati potranno compilare. Secondo il ministro Poletti non è esodato “chi sta lavorando e la legge Fornero gli ha cambiato le carte per andare in pensione, allungandogli i tempi”. Per costoro il ministro, che a breve si incontrerà con i sindacati, sta elaborando ad altre soluzioni, come per esempio, forme di flessibilità dell’età di pensionamento, poiché “La legge Fornero è stata fatta male e dobbiamo metterci mano”.