Tito Boeri, neo presidente dell’Inps in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera ha sollecitato il Parlamento ad effettuare una “rivoluzione” in tema di previdenza: “Le decisioni spettano alla politica, noi possiamo solo essere propositivi“. Per una buona Riforma delle pensioni, Boeri ha avanzato le ipotesi di: taglio alle pensioni d’oro, abbattimento dei costi e del numero dei dirigenti, la possibilità di andare in pensione prima, sia pure con un mini assegno e un reddito minimo.
Il presidente Boeri si trova d’accordo con il ministro Giuliano Poletti, l’ex ministro Sacconi e con i sindacati nell’introdurre una maggiore flessibilità per permettere l’uscita anticipata dal lavoro in particolar modo per chi ha perso il lavoro e un reddito minimo, Boeri ha infatti dichiarato: “Da un lato ci sono gli ammortizzatori sociali che però aiutano anche chi magari non ha bisogno, bisogna agire sulle situazioni non protette e spendere meglio il denaro pubblico. Bisogna prevedere un reddito minimo per contrastare la povertà e introdurre forme di flessibilità per accedere alla pensione“.
Già da tempo Boeri ha ipotizzato un taglio di 4 miliardi sulle pensioni d’oro, adesso da presidente dell’Inps ha parlato di: “Operazione trasparenza. Faremo uno studio per categorie mettendo a confronto l’importo delle pensioni in pagamento con quello che si ottiene dal ricalcolo col metodo contributivo. Sulla base di questi dati potremo formulare proposte d’intervento“. Mentre sul fronte del taglio alle spese, l’economista bocconiano ha affermato che è tempo di spending review. L’idea di rinnovamento prevede di migliorare i servizi sul territorio, pensando ad una forma organizzativa più efficiente, portando a cinquanta il numero delle direzioni centrali, valorizzando in base al merito senza tener conto della tessera sindacale, ed effettuando così un taglio sensibile alle spese di quello che è un “istituto mastondotico”.