Gli onorevoli Richetti e Malpezzi del Partito Democratico hanno presentato una proposta di legge per l’abolizione dei vitalizi dei parlamentari e i consiglieri regionali, prevedendo pure per loro lo stesso regime previdenziale di tutti i lavoratori dipendenti, ancorando le pensioni degli eletti a quelli della generalità dei lavoratori.
Già nel 2012 con la modifica dei Regolamenti interni di Camera e Senato l’assegno vitalizio di onorevoli e senatori è stato abolito e sostituito con un diverso trattamento previdenziale, ma i parlamentari che avevano terminato il loro mandato in data antecedente hanno continuato a prendere il vitalizio, mentre per quelli che hanno svolto un’intera legislatura prima del 2012 e poi hanno continuato viene adottato un sistema di calcolo del trattamento pensionistico in parte con l’assegno vitalizio, maturato fino al 31 dicembre 2011 e per la parte successiva con il nuovo sistema contributivo.
Questo nuovo regime contributivo che viene adottato per i deputati e senatori eletti successivamente al 2012 produce una pensione che comunque ha regole privilegiate rispetto a quelle valide per gli altri lavoratori dipendenti. Con la nuova proposta depositata ora i proponenti chiedono, invece, di applicare il sistema previdenziale uguale a quello di tutti i lavoratori dipendenti non solo per gli attuali eletti, ma anche per coloro che continuano a beneficiare dell’assegno vitalizio, che in questo modo sarebbe superato per sempre. Le stesse regole sarebbero estese anche per tutti i consiglieri regionali.