Il capitolo previdenza rimane nel nostro Paese “un’emergenza” così come sottolineato anche dal ministro del welfare, Giuliano Poletti, il quale ha in diverse occasioni sostenuto: “La legge Fornero ha creato un’emergenza sociale”. Adesso nella relazione d’introduzione dei lavori del Consiglio confederale della Uil, così come riportato dal sito “PensioniOggi.it” il segretario generale, Carmelo Barbagallo, ha annunciato: “Se entro la fine di questo anno non avremo ricevuto risposte adeguate su contratti e contrattazione, da un lato, e su pensioni, dall’altro, nel mese di gennaio dovremo prepararci a iniziative di mobilitazione forti e diffuse”.
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L’esponente sindacale ha posto l’attenzione anche sul fatto che negli ultimi tempi le tre maggiori sigle sindacali hanno trovato una linea comune a difesa dei lavoratori, in un momento di particolare crisi del mondo del lavoro e delle modalità per accedere alla pensione: “In questi ultimi tempi i rapporti tra Cgil, Cisl e Uil sono migliorati: il confronto sulla riforma del sistema contrattuale sta proseguendo proficuamente, abbiamo definito un percorso comune per rilanciare la previdenza integrativa e la prossima settimana daremo vita a un’iniziativa nazionale sulle pensioni. Continuiamo, però, ad assistere ad atteggiamenti dilatori di alcune associazioni datoriali che, di fatto, impediscono i rinnovi dei contratti nazionali di categoria”.
Sulle politiche del governo di Matteo Renzi, Carmelo Barbagallo ha sostenuto che la politica dell’austerità voluta dall’Europa si è rivelata fallimentare e si è augurato che preso atto di ciò il governo Renzi si affretti ad assumere scelte conseguenziali: “Al momento, però, le risposte sono del tutto inadeguate. Le risorse stanziate per il contratto dei pubblici dipendenti, nonostante il pronunciamento della Consulta, sono assolutamente irrisorie; manca una regolamentazione per rendere flessibile l’accesso al pensionamento, da cui potrebbe anche conseguire una riattivazione del turn over; è fallito completamente il progetto di rilancio dell’occupazione giovanile; si è aggravato il peso della tassazione complessiva su dipendenti e pensionati; gli investimenti per il Mezzogiorno sono insufficienti”. Infine ha concluso prospettando la mobilitazione unitaria di Cgil, Cisl e Uil già a partire da gennaio: “Dopo Natale non sarà più tempo di sconti: i giovani, i pensionati, i disoccupati e i lavoratori di questo Paese hanno bisogno non più di promesse e attese, ma di risposte concrete”