Scade oggi la presentazione, da parte dei vari gruppi parlamentari, delle richieste di modifica alla Legge di Stabilità. In particolare sul capitolo previdenziale il confronto è aperto tra gli emendamenti di iniziativa parlamentare e la proposta di riforma avanzata dal presidente dell’Inps, Tito Boeri. Il piano dell’Inps, tra le altre misure, contiene la possibilità di uscita a 63 anni e sette mesi di età e ameno 20 anni di contributi, ma solo nei casi di un importo del trattamento previdenziale sopra una certa soglia minima. In questo caso verrebbe applicata una penalizzazione del 10% nel caso di anticipo di tre anni.
=> LEGGI TUTTO SULLA RIFORMA DELLE PENSIONI 2016
Per quanto riguarda gli emendamenti dei gruppi parlamentari, si tratta principalmente di allargamento del beneficio dell’Opzione Donna, dell’anticipo e aumento della no tax area dei pensionati over 75, dell’inserimento di forme di anticipo dell’uscita dal lavoro per i pensionandi over 63. La minoranza del Partito democratico è orientata a premere sul Governo per allargare la platea dei lavoratori esodati tutelati dalla settima salvaguardia, annullare le penalizzazioni dei lavoratori precoci che sono andati in pensione prima del 2015 e inserire una maggiore flessibilità in uscita verso il pensionamento anticipato.
Sui lavoratori precoci e il mancato inserimento della Quota 41 senza penalizzazioni la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, è tornata ad attaccare la scelta del governo di Matteo Renzi: “Non si può ragionare solo in termini di età anagrafica, senza considerare se uno ha cominciato a lavorare a 15 anni oppure a 30 o senza fare distinzioni sul tipo di lavoro: a 70 anni puoi fare il professore universitario, non il muratore o un altro lavoro usurante”.