Anche l’attesa sentenza del Tar del Lazio sulla class action portata avanti dal Comitato Opzione Donna, che ha sancito il fatto che l’Inps non ha rispettato la propria Carta dei Servizi, sospendendo l’accettazione delle domande presentate, molto probabilmente porterà il Parlamento a correggere la proroga di questo regime comprendendo anche le lavoratrici nate nell’ultimo trimestre del 1957 o del 1958. La senatrice del Pd, Erica D’Adda, ha promesso il massimo impegno per questa modifica della proroga, affinché siano comprese anche queste ultime lavoratrici.
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Sul fronte dei lavoratori precoci, una di loro che ha già versato 41 anni di contributi e ha cominciato a lavorare a 16 anni ha chiesto direttamente a Matteo Renzi di mantenere l’impegno a intervenire nel 2016 senza tergiversare o continuare con gli annunci e le promesse: “Spero solo di sentire che fisserete un tetto massimo di lavoro di 41 anni e basta! Senza penalizzazioni, e soprattutto non con solo il contributivo. Troppi lavoratori precoci sono molto arrabbiati. E io per prima. Ci sentiamo presi in giro, ci sentiamo sfruttati, ci sentiamo umiliati, confido in lei, non ci deluda ancora”.
I lavoratori del comparto scuola non hanno perso tutte le speranze e insistono perché venga riconosciuta la rilevanza del loro lavoro soprattutto nella scuola primaria e in quella dell’infanzia e continuano a insistere perché venga inserita per loro la cosiddetta Quota 96.