Tornano ad accendersi i riflettori sul piano targato Tito Boeri e in particolare sulla proposta che vorrebbe ridurre i vitalizi dei politici del 50%, con l’obiettivo di adottare un sistema sostenibile che possa eventualmente finanziare qualche meccanismo di uscita anticipata dal lavoro per altre platee di pensionandi, in nome di un patto tra generazioni.
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Come precisato da Adnkronos in una nota, il presidente dell’Inps, in audizione alla commissione Anagrafe tributaria, ha ribadito di non aver “Mai parlato di pensioni d’oro”, attribuendo semmai la responsabilità ai giornali, pur sottolineando la necessità di venga richiesto “un piccolo contributo di solidarietà per consentire un’uscita flessibile” a quelle persone che sono riuscite ad allontanarsi dal mercato del lavoro e ad accedere alla pensione prima di quanto avrebbero dovuto farlo “alla luce dell’andamento demografico e dei principi contributivi”. Un provvedimento, dunque, che si rende necessario per superare alcune storture della riforma Fornero e garantire una maggiore flessibilità in uscita, partendo dal contributo richiesto a chi percepisce un trattamento pensionistico da 3.500 euro al mese.