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Riforma pensioni ultime notizie: Ape volontario e social, primi chiarimenti dell’Inps

11/01/2017 18:40

Riforma pensioni: Ape volontario, primi chiarimenti dell’Inps

L’Inps ha pubblicato i primi chiarimenti sulle diverse misure di riforma pensionistica contenute nella legge di Bilancio 2017, approvata dal Parlamento nel novembre scorso. L’Istituto di previdenza, in otto schede, ha cominciato a spiegare le principali innovazioni che riguardano l’Ape, nella sua forma volontario e sociale, previste in forma sperimentale dal 1° maggio 2017 1 al 31 dicembre 2018. L’Inps ha specificato che per quanto riguarda l’Ape volontario, si tratterà di un prestito bancario consistente in 12 rate mensili garantito dalla pensione di vecchiaia che il lavoratore otterrà alla maturazione del diritto. I beneficiari potranno essere sia pensionandi del settore pubblico che privato, dai lavoratori autonomi e dagli iscritti in gestioni separate, mentre non potranno beneficiarne i liberi professionisti iscritti alle Casse professionali. Per beneficiare del prestito pensionistico sono necessari i seguenti requisiti:
➢ 63 anni di età compiuti e 20 di contributi versati;
➢ raggiungere il diritto alla pensione di vecchiaia entro 3 anni e 7 mesi;
➢ importo della corrispondente pensione almeno 1,4 volte superiore ai 700 euro del trattamento minimo attualmente previsto;
➢ Non essere titolare di pensione diretta o di assegno ordinario di invalidità.
Infine per accedere alla misura non è necessaria la cessazione del rapporto di lavoro a differenza di quanto è previsto per l’Ape social.

LEGGI TUTTO SULLA RIFORMA DELLE PENSIONI 2017!

 

Riforma pensioni: prestito pensionistico ecco come funziona

Il prestito erogato dalle banche verrà restituito in 260 rate, ovvero in periodo di venti anni, attraverso una trattenuta da parte dell’Inps su ogni assegno mensile della futura pensione compresa la tredicesima. La restituzione del prestito avrà inizio con la prima mensilità della pensione e si concluderà dopo venti anni. Finita la restituzione la pensione verrà corrisposta per intero. È prevista l’estinzione anticipata del prestito, sulla scorta di criteri che devono ancora essere definiti con un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Inoltre il prestito è coperto da un’assicurazione obbligatoria che copre il rischio di premorienza del pensionato prima dell’intera restituzione del prestito, in questo caso sarà l’assicurazione a versare alla banca il prestito residuo. Il prestito è erogato per un minimo di sei mesi e fino alla maturazione del diritto alla pensione di vecchiaia e comincia a decorrere entro 30 giorni dalla definizione del contratto con la banca. L’Inps precisa anche che: “L’entità del prestito il cui valore sarà commisurato all’importo della pensione di vecchiaia attesa al raggiungimento degli ordinari requisiti anagrafici,
sarà erogato in quote mensili per 12 mensilità nell’anno senza prelievo fiscale”. L’importo nel valore massimo e minimo sarà stabilito con decreto dal Presidente del Consiglio dei Ministri.

Riforma pensioni: Ape sociale, primi chiarimenti dell’Inps e novità

Relativamente all’Ape sociale la novità di rilievo rispetto a quanto già noto per accedervi: 63 anni compiuti e rientrare nei quattro profili di tutela, inoltre di non essere distanti dalla pensione oltre tre anni e sette mesi dalla pensione di vecchiaia, quest’ultimo requisito non era previsto nella legge di Bilancio e se confermato taglierebbe una parte dei lavoratori nati nel 1955, così come avviene avviene per Ape volontario. Le otto schede dell’Inps hanno scopo solo illustrativo allo scopo di approfondire la conoscenza delle misure della riforma previdenziale.