Tornano gli appuntamenti con Porta a Porta e Bruno Vespa, per la nuova stagione politica, apre con Matteo Salvini. Il Vicepresidente del Consiglio, nonché leader della Lega, si è a lungo concentrato sul tema delle Pensioni. Secondo il leader leghista 64 anni di età minima è una soglia troppo alta per andare in pensione. Per questo motivo ha detto di aver chiesto ai tecnici di considerare l’età minima a 62 anni o con 41 anni e mezzo di contributi. I costi da sostenere per lo Stato si aggirerebbero intorno ai 13 miliardi al lordo delle tasse (9 miliardi al netto). Le ipotesi sui costi sono state avanzate dalla società di ricerca Tabula alla cui guida c’è l’esperto di pensioni Stefano Patriarca. Una volta a regime i costi si stabilizzerebbero sui 20 miliardi lordi, ca. 13 netti. Oltretutto Salvini è da sempre convinto che questa manovra favorirebbe l’assunzione di giovani in cerca di un’occupazione stabile in grado di garantire un futuro.
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Riforme Governo Conte, Salvini a Porta a Porta: “Come finanziamo le pensioni”
Le risorse per finanziare questa riforma secondo Salvini potrebbero arrivare dalla Pace Fiscale che porterebbe nelle casse dello Stato circa 20 miliardi di euro. Quindi tutti quelli che hanno un contenzioso con Equitalia beneficerebbero di questa sanatoria. Questo non vuol dire che lo Stato stia facendo un regalo, si parla solo di gente in grande difficoltà economica che potrebbe così sanare la propria posizione debitoria.
Riforme Governo Conte, Salvini a Porta a Porta: “Orban? Pensiero diverso da M5s”
Entro fine mese, ha aggiunto poi Salvini, verranno varati i decreti legge sulla Sicurezza e sull’Immigrazione. Sul fronte dell’immigrazione Salvini ha spiegato che ci sarà un abbattimento dei costi che non sarà più di 35 euro giornalieri ma diminuirà di 10/15 euro. All’interno della votazione di Strasburgo sulle sanzioni contro l’Ungheria – uno degli ultimi temi toccati dal leader del Carroccio – ci potrebbe invece essere una diversa presa di posizione tra la Lega e i 5 Stelle. A quanto pare la Lega voterà a favore di Orban a differenza dei Grillini