Quando l’attenzione cala per la frenesia di condivisione? Condivisione non legata al rapporto umano, dove ci si spoglia e si mettono a nudo insieme idee e gesti. No, condivisione legata al mondo web. Fare clic, per fare clic. Scrivere velocemente per sentirsi parte di una realtà sociale virtuale, dove tutti pongono parola in un circolo vizioso della disattenzione. Perché di disattenzione si tratta. Robin Williams, attore immenso, è morto. La notizia della sua morte è circolata in tutto il mondo. C’è chi lo adorava davvero, ma quanti gli stavano vicino e lo seguivano come veri fan? La smania di condivisione ha portato a far morire Robbie Williams, cantante, famosissimo, che in questo momento appare ucciso dal popolo del web. Robbie Williams è vivo.
Com’è possibile, quindi, mancare di attenzione di fronte alla notizia di una morte, senza porre, tra l’altro, rispetto alla scelta drastica compiuta? Indelicato, ma reale. Lo stesso utente che non presta cura ad un apostrofo, è anche quello che in velocità dà per defunto un altro. Nessuna generalizzazione, ma una presa di coscienza globale, un invito all’accortezza, quando un grande uomo se ne va, lasciandoci un capitale cinematografico immenso.
Immenso Robin Williams, immenso anche Robbie Williams, lasciamo, però, che i due respiri prendano vie differenti e puliamo il gergo portando massimo rispetto. Quel rispetto che a volte cade e scivola, perché non ci concediamo il tempo.