Roberta Ragusa figlia: Alessia Logli fa un tatuaggio e imprime il nome della madre scomparsa sulla sua pelle. Un gesto simbolico per dichiararle amore eterno. «Un amore che dura per tutta la vita», queste le parole usate dalla giovane per commentare la foto, apparsa sul suo account Instagram e pubblicata in esclusiva da Fanpage.it, dove mostra il tattoo sopra il fianco sinistro ai followers.
‘Roberta’, c’è scritto sulla sua pelle, il nome dell’amata madre scomparsa misteriosamente quando lei aveva appena 12 anni, la notte a cavallo fra il 13 e 14 gennaio 2013, e per il cui omicidio è stato condannato in via definitiva a 20 anni di reclusone suo padre, Antonio Logli, che lei e il fratello Daniele reputano innocente. Ecco la struggente dedica d’amore che la ragazza ha fatto alla mamma sul social: «Una mamma ti insegna a vivere; a rialzarti quando cadi; a lottare con tutte le tue forze in ciò in cui credi. Ma soprattutto una mamma ti ama incondizionatamente, un amore che dura per sempre, un po’ come l’inchiostro di un tatuaggio impresso sulla pelle. A te, mamma, che eri, sei e sarai sempre parte di me».
Sono passati ormai tre mesi da quando la Corte di Cassazione ha condannato in via definitiva per omicidio e distruzione di cadavere Antonio Logli, 56 anni, padre di Alessia e Daniele che ora sono rimasti a vivere nella villa di famiglia con Sara Calzolaio, compagna di Logli, nonché sua amante segreta e baby sitter dei due bimbi all’epoca dei fatti. Oggi l’uomo è recluso nel carcere ‘Le Sughere’ di Livorno e si professa innocente, vittima della giustizia italiana. Il pubblico televisivo ha imparato a conoscere Alessia e Daniele attraverso le interviste esclusive che i due ragazzi, minorenni quando la mamma scomparve, hanno rilasciato a Quarto Grado. Entrambi dopo avere descritto la madre come una donna amorevole, premurosa e sempre presente per loro, hanno sposato in toto la tesi difensiva del padre Antonio Logli, il quale sostiene di non aver fatto del male alla donna e ipotizza che il suo sia stato un allontanamento volontario. Ricordiamo che Roberta Ragusa scomparve intorno alla mezzanotte, in pigiama, senza portare niente con sé. Ipotesi, questa, che tre sentenze hanno ritenuto assurda e infondata.