Il tribunale di sorveglianza di Milano ha accettato la richiesta della difesa: a Roberto Formigoni, ex governatore della Lombardia, sono stati concessi i domiciliari. L’uomo, finito in carcere lo scorso inverno dopo la condanna definitiva a 5 anni e 10 mesi per corruzione nell’ambito del processo Maugeri-San Raffaele, lascerà la cella di Bollate, dove si trova recluso dal 22 febbraio, dopo la pronuncia della Cassazione.
Roberto Formigoni, domiciliari concessi: l’ex governatore esce dal carcere
Come si legge su “Il Secolo XIX”: «Dopo la sentenza della Cassazione, la difesa aveva chiesto che l’ex governatore scontasse la pena ai domiciliari, visto che ha più di 70 anni, sostenendo che la legge «Spazzacorrotti» (che ha inserito il reato di corruzione tra quelli per cui non possono essere chieste misure alternative al carcere) non sarebbe retroattiva». La Procura generale di Milano aveva contestato tale tesi e così la Corte d’Appello aveva respinto la richiesta. Questo è accaduto il 29 marzo scorso. Qualche giorno fa invece, il 17 luglio 2019, Roberto Formigoni, visibilmente dimagrito, con indosso maglietta bianca e jeans, si è ripresentato davanti ai giudici del Tribunale di sorveglianza di Milano assieme ai suoi legali per chiedere di nuovo i domiciliari. L’ex governatore della Lombardia ha accettato la condanna e chiesto poi di essere autorizzato a svolgere volontariato in un convento per tutto l’arco di tempo in cui dovrà scontare la condanna. Una soluzione che era stata accolta positivamente: il sostituto procuratore generale si era espresso favorevolmente. Oggi il Tribunale di Sorveglianza ha dato il via libera: dunque Formigoni uscirà dal carcere a breve.
«Non hanno potuto inquinare né il mio cuore né il mio cervello!», la lettera di Formigoni dal carcere
«Hanno potuto condannarmi ma non hanno potuto decidere del mio modo di reagire e di vivere, non hanno potuto inquinare né il mio cuore né il mio cervello!», aveva scritto un mese fa Formigoni in una lettera inviata alla rivista ‘Tempi’. Parlando del carcere l’ex presidente aveva dichiarato: «C’è poco tempo utile nella giornata. E dunque a maggior ragione il tempo non va sprecato. C’è il tempo per la corrispondenza: le lettere, le mail e i messaggi che per settimane mi sono arrivati a fiumi (ben oltre duemila). È qualcosa di straordinario, che mi emoziona e mi sorprende ogni volta!».