La notizia è su tutti i giornali da ieri: Rosaria Aprea, ex Miss e vittima di stalking (subì l’asportazione della milza per le botte inflitte dall’ex compagno, Antonio Caliendo, condannato e ora in carcere) è finita agli arresti domiciliari.
Testimonial di tutte le donne vittima di violenza, è a sua volta stata accusata del reato di stalking ai danni di Pasquale Russo, suo ex compagno nonché padre del suo bambino di 3 anni. Già da lui precedentemente denunciata per stalking, la Aprea – che accusa Russo di violenze e di avanzare dei soldi da lei – la sera dello scorso 24 dicembre avrebbe violato un’ordinanza restrittiva che le vietava di avvicinarsi ai luogi frequentati da Russo. La Aprea sarebbe andata con un’amica a casa dell’ex fidanzato, minacciandolo, per questo le due donne ieri sono finite agli arresti domiciliari; l’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta della Procura.
Il motivo del ‘contendere’ tra gli ex il loro bambino, nei confronti del quale dopo diverse battaglie legali hanno ottenuto l’affido congiunto. La Aprea sarebbe andata a riprendere il figlio, che stava cenando con il padre a casa del nonno paterno, la sera del 24 dicembre, accusando Russo di non aver riportato a casa il piccolo alle 20 come stabilito dal giudice dei minori. Per questo l’incursione in casa dell’uomo, fuori dalla quale la 24enne ex miss casertana sarebbe andata in escandescenza.
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Pasquale Russo poco fa si è difeso in diretta a Pomeriggio 5 raccontando la sua versione dei fatti. “Come deciso dal giudice io il 24 dicembre dovevo tenere nostro figlio dalla mattina fino alle 22. Lei si presenta a casa alle 20:15 e ti dico perché: ha un’ossessione maniacale e non vuole che il bambino veda e frequenti la mia attuale compagna, da cui ho anche avuto un figlio. Rosaria è gelosa ed è pimbata a casa di mio padre, dove eravamo, perché sapeva che la mia compagna sarebbe arrivata per la cena della vigilia di Natale” – così l’uomo nel ricostruire l’accaduto – “Con modi poco corretti, come suo solito, ha iniziato a infierire contro mio padre e gridare […] Spero che almeno adesso capisca cosa ha fatto, e che non dia più fastidio a terze persone. Ma ora la cosa peggiore è che non vedo mio figlio da quella sera e non so come fare per poterlo incontrare. Ogni volta devo rivolgermi ai legali. Io a lei non devo dei soldi, e se dice che è così, lo dimostri”.