Matteo Salvini ha davvero risolto l’ “emergenza immigrazione”? La risposta e no. Nonostante quanto sostenuto nell’articolo di Antonio Polito pubblicato sul Corriere della Sera lo scorso sabato 28 dicembre, oltre a non esistere un problema per la sicurezza del Paese collegabile ai flussi migratori, l’ex ministro dell’interno non ha risolto proprio nulla. Al massimo Salvini ha sfruttato l’argomento dello sbarco dei migranti per colpire la pancia dei cittadini: ha trasformato l’immigrato in un pericolo. E basta.
Matteo Salvini e gli sbarchi dei migranti
A Matteo Salvini bisogna riconoscere il merito di essere riuscito a inserire nella mente degli italiani l’associazione tra sicurezza e immigrazione. Sempre che lo si voglia chiamare merito. Sicurezza è diventato sinonimo di controllo dell’immigrazione. Questo, nonostante sia stato dimostrato che i migranti non rappresentino il principale problema per la sicurezza del Paese. Ha nascosto sotto al tappeto i reali colpevoli della criminalità italiana per convincere tutti che le ONG facciano comunella con i trafficanti, che la Libia in realtà sia una grande prateria felice e che, al contrario, i venditori di cannabis light siano dei veri e propri criminali. E tra gli altri Salvini è riuscito a convincere anche il giornalista del Corriere della Sera, che nel suo articolo ha riportato il discorso sulla sicurezza in chiave di lotta all’immigrazione irregolare, senza mettere in discussione la veridicità di quanto propagandato da Salvini negli ultimi mesi. E così ha riconosciuto il faticoso lavoro svolto dall’ex primo ministro per “salvare l’Italia”, e dall’altra parte ha ricordato che invece il governo Conte bis è stato “generoso nei confronti delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco nell’ultima finanziaria”, sottolineando quindi l’approvazione dei fondi voluti dal leader della Lega.

Matteo Salvini, gli sbarchi dei migranti e la politica dei “porti chiusi”
“Sicurezza. E’ forse l’unico caso di competizione virtuosa tra governo gialloverde e giallorosso. Gli arrivi dei migranti sono infatti crollati: metà rispetto all’anno scorso, addirittura il 90% in meno rispetto al 2017. L’immigrazione non è più un’emergenza. Ed è impossibile negare che la svolta l’abbia data Salvini al Viminale”, si legge nell’articolo di Antonio Polito. Il fatto è che i porti non sono mai stati chiusi, perché non si può chiuderli. Il Decreto Sicurezza Bis, al massimo, prevede la possibilità di negare lo sbarco, ma non la chiusura dei porti. Praticamente prevede di poterli lasciare morire in mare, perché meglio lì che in Italia, e questo vale anche per le imbarcazioni battenti bandiera italiana, per la Marina o la Guardia Costiera, come nel caso Diciotti e Gregoretti per cui Salvini, non a caso, è stato accusato di sequestro di persona. Che poi non è nemmeno così, visto che semplicemente nel primo governo Conte si faceva un po’ di pugno duro, ma alla fine i migranti sono praticamente sempre sbarcati in Italia. A volerla dire tutta, come sottolinea Next Quotidiano nel suo fact checking sui risultati di Salvini in termini di immigrazione, il primo ad aver messo mano sulla questione immigrazione è stato Marco Minniti, l’ex ministro dell’Interno durante il governo Gentiloni. Minniti infatti, noto per un decreto che porta il suo nome in materia di immigrazione, accoglimento dei rifugiati politici e sicurezza sociale riguardo alle pubbliche manifestazioni e gli eventi sportivi, è ricordato soprattutto per aver affrontato il problema della crisi dei migranti e il contrasto delle attività illegali dei trafficanti di uomini. Con l’abolizione del secondo grado di giudizio per i migranti che fanno ricorso contro il respingimento della domanda dall’asilo, l’abolizione dell’udienza, il volontariato, la riapertura e l’aumento del numero dei Centri di identificazione ed espulsione dei migranti, il raddoppio delle espulsione e altri provvedimenti appoggiati dal capo della polizia Franco Gabrielli, è possibile rimandare a lui la vera prima stretta sulla questione migranti. Ma non solo, a Minniti bisogna ricollegare anche il tanto discusso (e poco meritevole) Memorandum Italia-Libia del 2017 che ha delineato gli accordi con il presidente Fayez al-Sarraj e il governo locale per un nuovo trattato sui rimpatri, per contenere i flussi migratori a sud mentre a nord si rese operativa la guardia costiera contro gli scafisti grazie a 10 motovedette ristrutturate. Successivamente, sempre sotto la spinta di Minniti, è stato introdotto anche il Codice di condotta per le Ong impegnate nelle operazioni di salvataggio dei migranti in mare, che regola l’attività delle Organizzazioni non governative impegnate del mediterraneo. La mancata sottoscrizione del codice però comporta l’adozione di misure da parte delle autorità italiane nei confronti delle relative navi.
Insomma, se qualcuno deve prendersi i meriti per aver gestito l’ “emergenza migranti” può, al massimo, essere Minniti. Di sicuro non Salvini.
Gli immigrati aumentano la criminalità? No.
Analizzando le statistiche sui crimini, gli immigrati non aumentano la criminalità. E non esiste il problema dell’invasione. Oltre a non essere un’emergenza, oltre a non essere cambiati i numeri sulle persone entrate nel Paese (sono cambiati i modi, ma non molto i numeri) negli anni, oltre a non portare malattie sconosciute, non è cambiata nemmeno la criminalità. E’ cambiata la percezione dell’immigrato agli occhi degli italiani (e degli europei). E per questo dobbiamo dire grazie a Salvini, alla Lega, alla destra e a tutti i giornalisti, i giornali, le televisioni che pur di fare audience hanno cavalcato l’onda salviniana che è riuscita a trasformare un’emergenza umanitaria in una crisi per la sicurezza statale. Grazie Matteo Salvini per aver trasformato i richiedenti asilo in irregolari: sono circa trentamila le persone che a cui, da un giorno all’altro, è stata revocata la protezione umanitaria. Che la gestione degli immigrati in Europa sia un problema, è indiscutibile, ma il condizionamento ideologico che Salvini sia riuscito a salvarci tutti, proprio non si può più accettare. Perché il primo governo Conte, quello gialloverde, non ha in realtà fatto nulla per modificare la Convenzione di Dublino e per introdurre un meccanismo di ripartizione automatica. Perché le crisi dei migranti si sono risolte con lo sbarco in Italia dietro la promessa di ricollocamento, anche perché i numeri saranno calati in Italia, ma allo stesso tempo sono aumentati in Grecia e Spagna. Salvini non ci ha salvati proprio da niente. Gli sbarchi fantasma esistono ancora, i numeri di morti in mare sono aumentati e alla riduzione del numero di sbarchi non corrisponde né una riduzione di partenze né di quella dei morti. Non c’è stato alcun successo.