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Sardine, Lorenzo Donnoli contro Giorgia Meloni: “I cristiani amano il prossimo, i pagliacci se stessi”

Dalla parte dei più vulnerabili: Lorenzo Donnoli, uno dei volti più noti del Movimento delle sardine, ha commentato sul suo profilo Facebook le polemiche sulla partecipazione alla manifestazione di Roma in Piazza San Giovanni di Nibras Asfa, la “sardina con il velo” che ha “osato” affrontare Giorgia Meloni e Matteo Salvini.

Dopo una settimana di articoli in questo stile…

Pubblicato da Lorenzo Donnoli su Lunedì 23 dicembre 2019

Movimento delle sardine, Lorenzo Donnoli: “Fra le Sardine c’è spazio per tutti”

Dopo giorni e giorni di discussioni riguardo la scelta di far salire una ragazza con il velo sul palco delle sardine e, poi, sulle parole di Nibras contro la leader di Fratelli d’Italia e contro il capogruppo della Lega, Lorenzo Donnoli ha commentato quanto sta cavalcando l’onda mediatica in un lungo post sul suo profilo personale di Facebook: “Disoccupati, precari, operai e lavoratori che rischiano la vita ogni giorno, vittime del sistema mafioso, vittime della malasanità, vittime dell’ignoranza della propria famiglia, vittime di intolleranza, donne vittime di violenza. Questo sono, anche, le Sardine. Quindi non possiamo che rivendicare questa scelta, dalle parte degli ultimi. Delle ultime. Dei più vulnerabili.” Il messaggio è semplice ed è solamente uno: il movimento delle sardine si schiera dalla parte delle minoranze, tutte. Sociali, religiose, lavorative, non importa. Quello che è fondamentale è riuscire a dare voce a chi, da solo, non riesce a parlare. Perché “fra le sardine c’è spazio per tutti”.

sardine Lorenzo Donnoli

Movimento delle sardine, Lorenzo Donnoli: “Non siamo noi gli oscurantisti”

“Dare voce ad una persona che si definisce islamofoba come ha fatto il Giornale non prova il nostro oscurantismo ma il loro“, ha sottolineato Lorenzo Donnoli nel suo post. “Leggete delle origini del velo, una moda nata in tutto il Mediterraneo, ad imitazione delle più altolocate. Quando a Roma e nella cerchia di Maometto le donne iniziarono a portare il velo, alle schiave era proibito. E non è il burqa. E lo portano anche tante donne al Sud Italia. Non solo Nibras, che è italiana fra l’altro. Basta islamofobia, basta antisemitismo, basta omotransfobia, basta discriminazioni e basta bugie“, continua il lungo commento. Quello a cui fa riferimento Donnoli è l’idea di sottomissione a cui viene collegato il velo islamico. La decisione di indossare il velo, in realtà, può essere sia religiosa che non: per alcune donne è una scelta personale che viene fatta dopo la pubertà e ha lo scopo di riflettere la propria devozione personale vero Dio, altre lo indossano per esprimere visibilmente la loro identità mussulmana, altre ancora lo riconoscono come espressione della loro identità culturale. Non è altro che una scelta personale. Storicamente il velo è si è diffuso in tutta l’area mediterranea come un elemento distintivo delle donne di classi elevate, e questo spiega perché anche nel Cristianesimo la Vergine Maria è quasi sempre raffigurata velata. Sempre storicamente parlando, pare che le donne mussulmane abbiano iniziato a indossare il velo per imitazione: le donne della cerchia del profeta Maometto infatti erano tutte velate e presto è diventato un vero e proprio simbolo distintivo di ricchezza. Con l’avvento dell’Islam, poi, si cercò di promuovere soprattutto una società meno gerarchica e più equa, e con questo anche la concessione di indossare il velo per le schiave, cosa proibita fino a quel momento. Oggi, in Europa, l’associazione tra il velo e la classe sociale è sparita per fare spazio a discriminazioni di ogni genere: le donne mussulmane velate sono considerate la minoranza più vulnerabile d’Europa.

Lorenzo Donnoli contro Giorgia Meloni

“Amore per il prossimo, amore per gli ultimi, lo dico da ateo non battezzato a quelli che si definiscono cristiani e ci attaccano violentemente ogni giorno…”: la conclusione dell’organizzatore del movimento delle sardine è un velato riferimento a Giorgia Meloni, che dopo l’intervento di Nibras ha postato sui suoi profili il video dei due ragazzi durante la manifestazione di Roma e ha commentato: “Quello che non mi è chiaro della simpatica ragazza nel video è: perché se tu sei fiera di essere islamica, io non posso esserlo di dirmi cristiana?” E a questa domanda ha risposto Donnoli: “Non puoi essere fiera di essere cristiana se il gruppo parlamentare del tuo partito vota contro la risoluzione europea che contrastata la violenza sulle donne e l’odio in base al genere.
E fomenta l’odio razziale su due ragazzi solo perché sono di un’altra fede religiosa.
I cristiani amano il prossimo, i pagliacci solo se stessi“. Caustico e diretto, Donnoli non lascia spazio alle affermazioni propagandistiche alla ricerca di consensi della destra.
“Uno dei motivi per cui mi batto con questo movimento è proprio perché si disinneschi questo modo di fare disinformazione- aveva dichiarato la sardina in un altro post- Un altro è che una ragazza musulmana si senta libera di portare il velo, qualora sia un simbolo di libertà per lei come lo è la croce cristiana, che un uomo ebreo non abbia paura di girare con la kippah o che una coppia di donne lesbiche sia tranquilla a girare mano nella mano. Tutto il contrario di quello che accade da anni, soprattutto in Italia”.

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