Apre il fuoco contro due fidanzatini che si erano appartati in una via adiacente la sua abitazione perché li aveva scambiati per dei ladri. Il fatto si è verificato nella tarda serata di ieri, 8 dicembre, a San Giorgio delle Pertiche, in provincia di Padova. La ragazza è sotto shock e fortunatamente illesa, il suo fidanzatino 20enne, attualmente ricoverato nel reparto di otorinolaringoiatria, è rimasto ferito lievemente e se la caverà con 40 giorni di prognosi.
A sparare contro la coppietta un residente di 53 anni, appena rientrato da una battuta di caccia alle nutrie, e quindi armato, che si sarebbe insospettito e allarmato vedendo l’auto parcheggiata al buio, in una zona appartata. Denunciato per lesioni personali aggravate, danneggiamento, esplosioni pericolose e porto abusivo di armi, il cacciatore ha tentato di difendersi dicendo di avere bussato sul finestrino dell’auto per chiedere spiegazioni e che quando il ragazzo, spaventato, ha messo in moto per andarsene, lui avrebbe risposto aprendo il fuoco e colpendo il lunotto posteriore della vettura.
La vicenda ha nuovamente infiammato la diatriba politica sulla legittima difesa e l’uso delle armi per farsi giustizia da soli, in atto da mesi in Italia dopo i casi del benzinaio Graziano Stacchio e del pensionato Francesco Sicignano. “Mi auguro davvero che questo fatto” – ha scritto su Facebook il segretario provinciale del Pd, Massimo Bettin – “faccia riflettere chi, a partire da certa politica e da alcuni mezzi di informazione, alimenta da mesi un clima che incita all’utilizzo indiscriminato di armi da fuoco per difendersi da tutti, anche dai fidanzatini e dalle proprie paranoie”. “Episodio da condannare, ma caso emblematico dell’insicurezza che si respira nel nostro territorio”, ha replicato perentorio Daniele Canella, segretario della Lega di San Giorgio.