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Scomparsa a Vittoria, Giusy Pepi rivela tutto sulle presunte violenze del marito: parole inedite (Foto)

Caso Giusy Pepi: la donna che lo scorso 15 ottobre abbandonò di punto in bianco i suoi 5 figli ed il marito Davide Avola si è ricongiunta con la sua famiglia. Era stata rintracciata a Palermo 36 giorni dopo la scomparsa, grazie alla segnalazione di una spettatrice di Pomeriggio 5, la quale riferì di averla notata bivaccare in strada in compagnia di alcuni senzatetto fuori dalla sede della Caritas. Indicazione rivelatasi fondata, tanto che poche ore dopo la donna fu rintracciata dalla polizia di Ragusa e sottoposta a protezione.

Giusy Pepi: dalla casa protetta al ritorno in famiglia

I veri motivi del su allontanamento volontario non emersero mai in maniera del tutto chiara; si parlò di una situazione familiare difficile per la donna, di presunti maltrattamenti inflitti a Giusy dal marito. Tutte indiscrezioni smentite categoricamente dall’uomo, il quale descrisse la moglie come una donna fragile e indifesa, già in passato caduta vittima di comportamenti poco responsabili dovuti a cattive frequentazioni. Ecco perché, una volta rintracciata, Giusy Pepi fu messa sotto custodia dalla polizia, in una casa protetta. Le fu permesso di incontrare i suoi figli, ma non il marito. Fu lei, infatti, che domandò esplicitamente di non incontrare Davide Avola il quale, com’è noto, la denunciò per abbandono di minore.

Giusy Pepi: la confessione sulle presunte violenze del marito

Ebbene, dopo tutti questi mesi la donna pare avere superato la crisi esistenziale che la indusse a scappare di casa. Giusy ieri 3 giugno, si è infatti mostrata in video, sorridente e serena, insieme alla sua famiglia. Le telecamere di Pomeriggio 5 sono entrate nella sua casa e l’hanno immortalata seduta accanto a due dei suoi cinque figli ed al marito. “Sono molto contenta di essere tornata a casa”, ha detto la donna, che nei giorni scorsi ha anche avuto modo di festeggiare in famiglia i 18 anni di sua figlia. “Sono felicissima di essere di nuovo insieme ai miei figli”, poi l’improvvisa precisazione: “Voglio dire che Davide non mi ha mai picchiato … siccome lui mi aveva denunciato allora io per vendicarmi ho inventato tutto quelle bugie su di lui e le ho raccontate alla polizia”. A quel punto Davide Avola ha puntualizzato: “Ho sofferto tantissimo, ho subìto tanto e quello che ho dovuto vivere non è stato facile … Ero molto arrabbiato e ho dovuto denunciare la scomparsa, per forza. Ero costretto”.

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