A quasi 5 mesi – era il 6 maggio 2016 – dalla scomparsa di Maria Chindamo, è ancora mistero fitto sul suo corpo. L’imprenditrice agricola calabrese, 44enne madre di 3 figli, è sparita nel nulla mentre si recava nella sua azienda, sita nelle campagne di Limbadi (Vibo Valentia), aggredita da qualcuno che molto presumibilmente le aveva teso un agguato e uccisa. Questa la ricostruzione fatta dagli inquirenti che indagano sul caso.
Il corpo della donna è stato cercato in lungo e in largo in tutta l’area circostanza il luogo del sequestro, ma le indagini fino ad oggi non hanno dato esito alcuno. Ieri, tuttavia, sono emerse nuove indiscrezioni al riguardo: ilVibonese riferisce infatti che “l’attenzione della Procura di Vibo Valentia, che ad oggi non ha iscritto nessuna persona nel registro degli indagati, pare si stia concentrando sul laghetto dell’Aquila, nel territorio di Laureana di Borrello, i cui fondali potrebbero celare la chiave del mistero. Un bacino d’acqua che potrebbe ora essere sottoposto ad accurate ispezioni”.
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Il corpo di Maria Chindamo è stato gettato lì? Presto la magistratura inquirente predisporrà controlli ed accertamenti nel fondale del lago, al fine di valutare se quella che ad oggi sembra solo un’ipotesi possa trasformarsi in una pista investigativa concreta.