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Scomparsa Rossella Corazzin news: Angelo Izzo lettera horror in cui descrive le sevizie alla vittima

13/07/2018 14:39 - Aggiornamento 13/07/2018 15:21

Scomparsa Rossella Corazzin news: Angelo Izzo lettera horror alla redazione del settimanale Giallo. Dettagli sconcertanti quelli forniti dal Mostro del Circeo, che ha mandato al settimanale diretto da Andrea Biavardi, per dimostrare di essere a conoscenza dei particolari dell’omicidio di Rossella Corazzin, dei particolari a dir poco raccapriccianti. La lettera è piena di dettagli molto precisi, Izzo vuole dimostrare di dire il vero sul presunto delitto della 17enne pordenonese di San Vito al Tagliamento sparita nel nulla il 21 agosto 1975 dai boschi di Tai di Cadore, nel bellunese. dove si trovava in vacanza. “Dice la verità o si è inventato tutto?”, si domanda Gian Pietro Fiore su Giallo, “Nella lettera che ci ha mandato, la belva del Circeo ci parla del rapimento e dell’omicidio di Rossella Corazzin, nei quali sarebbero stati coinvolti lui, Narducci e un’altra decina di persone. Le parole di Izzo sono terribili. Naturalmente, non possiamo sapere se stia dicendo la verità o se stia mentendo. Non spetta a noi stabilirlo, ma alla Procura di Perugia, a cui sono stati di recente trasmessi tutti gli atti relativi a questa vicenda”.

Così Izzo nella lettera in questione: “Eravamo una dozzina attorno a un tavolone, sprofondati nel buio. Tutti scalzi, indossavamo delle tuniche bianche con sopra cucita, in corrispondenza del cuore, una rosa rossa. L’unica flebile luce giallastra proveniva dalle centinaia di candele accese sul pavimento. Altre candele erano sul tavolo intorno al corpo nudo della ragazza, che era lì sdraiata priva di sensi. Era stata drogata”. Uno scenario raccapricciante quello descritto, poi la richiesta del mostro del Circeo: “Chiedo alla Procura di Perugia di essere portato nella villa che ho indicato nei verbali redatti a seguito delle mie dichiarazioni sull’omicidio di Rossella Corazzin. Se mi trovassi all’interno di quella casa, ubicata nella zona del Lago Trasimeno, sarei in grado di essere ancora più preciso riguardo a quanto è avvenuto in occasione del rito in cui poi è stata uccisa la ragazza. Una volta in quella villa, potrei indicare il luogo dove la Corazzin è stata reclusa per diversi giorni e anche la stanza dove poi si è consumato il sacrificio”.

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Da brivido la descrizione delle sevizie inflitte alla povera vittima, sempre che Izzo abbia detto la verità: “Era come se ogni fonte di calore fosse stata risucchiata non solo dalla sala, ma anche dai corpi dei presenti. La ragazza gemette forse per il gelo che aumentava. Un candelabro si rovesciò e cadde a terra come travolto dal passaggio di qualcuno. Uno di noi fece per rimettere in piedi il candelabro, ma lo fermammo con lo sguardo. In quel momento il Magister (il capo della setta, ndr) salì sul tavolo e possedette la vergine. Si sdraiò sopra di lei, sollevò a metà la tunica”. Alcuni dettagli sono stati omessi perché troppo forti. “Con una spada le fu tagliato un polso […] Non sono io che devo dare riscontri. Io come imputato indico i fatti, do ovviamente particolari, indico testimoni che possono essere sentiti, poi tocca agli investigatori trovare eventuali prove”.