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Scontro tra Grillo e Salvini, il leader della Lega: “Non fa più ridere, poveretto, fa pena”

Grillo Vs Salvini a colpi di insulti. I due, come sempre, abbandonano i giri di parole e come se non fossero sotto i riflettori si scontrano pubblicamente: Beppe Grillo, dopo l’incontro con Luigi Di Maio, definisce la destra “un po’ pericolosetta” e così lancia la palla a Matteo Salvini che risponde immediatamente.

Grillo contro Salvini

“Noi magari facciamo da tramite tra una destra che arriva, un po’ pericolosetta, e una sinistra che si deve formare anche lì”, commenta il comico pentastellato prima di ribadire il concetto in modo ancora più chiaro: “Avete scelto questa votazione in Emilia Romagna, ci andiamo per beneficienza, non ci puoi dare un voto per beneficienza, noi facciamo da tramite tra una destra pericolosette e una sinistra che si deve formare. Quando parlo di progetti insieme con la sinistra parlo di progetti alti, sui trasporti, su come muovere le cose, sulle città. E’ un momento magico”.
La risposta del leader della Lega, tempestiva, non poteva farsi attendere. Così Matteo Salvini ha subito replicato sui suoi social network: “Votateci per beneficienza, contro una destra pericolosetta. E prima ancora voleva togliere il voto agli anziani e cancellare le elezioni. Grillo ormai non fa più ridere, poveretto, fa pena“. Ad accompagnare, ovviamente, una serie di foto di Grillo e Di Maio con scritto “The end”. Ma non si limita a questo: il capogruppo del Carroccio rincara la dose del contrattacco a Beppe Grillo mettendo nel mirino anche Luigi Di Maio: “Grillo e Di Maio hanno rubato un sogno a milioni di italiani, svendendo il cambiamento in cambio di qualche poltrona offerta al PD. Tantissimi elettori e tanti eletti se ne sono accorti, le Lega è una comunità aperta anche a loro, determinata a proseguire sulla via del cambiamento, in Italia e in Europa. Mai col PD, la coerenza prima di tutto“.

Ultimi sondaggi elettorali Emilia Romagna

Le tensioni nascono in Emilia Romagna

Lo sfondo di questo battibecco ha il panorama dell’Emilia Romagna. Le prossime elezioni regionali, il 26 gennaio, probabilmente saranno la sfida finale tra l’esecutivo giallo-rosso e l’ascesa della Lega. Se Matteo Salvini dovesse riuscire a convincere gli emiliano-romagnoli ad abbandonare 50 anni di sinistra per tentare “qualcosa di nuovo”, una via alternativa, la caduta del governo sarebbe quasi assicurata, e di conseguenza anche il voto anticipato. Il Movimento 5 Stelle non sarebbe dovuto nemmeno correre, o almeno la volontà di Luigi Di Maio era questa, ma la risposta sulla piattaforma Rousseau da parte degli iscritti è stata il contrario e quindi, tanto per partecipare, giocherà anche il Movimento. Al momento, però, i sondaggi sono tutti a favore della vittoria del Partito Democratico e quindi della riconferma di Stefano Bonaccini come governatore dell’Emilia Romagna.

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