A pochi giorni dal Natale viene resa nota la scoperta di quella che sarebbe la Natività più antica del mondo. L’incredibile ritrovamento è stato fatto nel Sahara e si tratta di una pittura rupestre che ritrae, proprio come siamo abituati a vedere, un bambino in mezzo ai due genitori con due animali nei paraggi.
La magia del Natale sembra aver rapito anche la scienza: a pochi giorni dal 25 dicembre, proprio mentre nelle nostre case brillano le luci degli abeti e dei presepi, è stato annunciato il ritrovamento di quella che sarebbe la Natività più antica del mondo. La scoperta è stata fatta dal direttore del Museo di Scienze Planetarie di Prato, Marco Morelli: il geologo era infatti nelle zone del Sahara per una spedizione che aveva come obiettivo l’esplorazione di alcuni siti archeologici tra la valle del Nilo e il Gilf el-Kebir.
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In particolare, quella che viene ora considerata la Natività più antica del mondo – datata 5mila anni fa, circa – è stata ritrovata in una grotta ribattezzata la “Grotta dei Genitori”: il disegno – creato con l’ocra rosso sul soffitto dell’antro – ritrae due persone adulte di fianco ad un bambino e, non troppo distante da loro, due animali. ”Sono stato sorpreso dall’incredibile somiglianza con la Natività cristiana’‘ ha raccontato Morelli all’ANSA – ”E’ probabile che rappresenti una raffigurazione ‘classica’, per quel periodo, della nascita di un bimbo e della formazione di un nucleo familiare, oppure di rituali di auspicio per la nascita di un figlio”.
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