Ha scalato prepotentemente la classifica dei neologismi di nuova invenzione nell’ultimo anno, la parola “selfie”. Letteralmente significa “fotografia fatta a se stessi” con uno smartphone o una webcam e poi condivisa in tempo reale sui social network.
Un tormentone social, la moda del momento, che ha convinto i lessicografi e redattori dell’Oxford Dictionary, il dizionario più famoso al mondo, che selfie sia proprio la parola più dirompente, utilizzata e nuova di questo 2013. Selfie batte peraltro altre abitudini legate alla Rete e alla condivisione: vince infatti su twerking, binge-watch e showrooming, termini relativi, rispettivamente, al ballo trash e a sfondo erotico compiuto da Miley Cyrus agli ultimi Mtv Video Music Awards di Brooklyn, all’indigestione da video e alla verifica nei negozi prima di acquistare un bene.
Stando ai dati di studi e ricerche, il suo uso è cresciuto del 17mila per cento nell’ultimo anno, prima parola inglese tra le oltre 150 milioni monitorate ogni mese sul web. Complici del suo spopolare sono stati i social network e gli hashtag (#selfie, #selfy) usati per catalogare le immagini di sé pubblicate su Facebook, Twitter e Instagram. Una mania, quella di autofotografarsi, che ha contagiato anche i personaggi famosi, che non mancano di pubblicare scatti di sé fuori dalla ribalta, e nemmeno Papa Francesco si senta escluso: è suo il più famoso autoscatto “celebre” – il “papal selfie” – diffuso in Rete.