Condannato a 27 anni di reclusione per l’omicidio di Guerrina Piscaglia. La corte d’Assise stanga Padre Graziano con il verdetto pronunciato poco dopo le 20 a conclusione dell’ultima convulsa giornata del processo. In più la corte dispone anche tre anni di libertà vigilata. Il frate non tornerà però in cella fino a sentenza definitiva e al momento restano dunque in vigore gli arresti domiciliari che sta scontando nel convento romano dell’ordine premostratense.
Si chiude dunque in questo modo il primo capitolo giudiziario di questa storiaccia di montagna esplosa il primo maggio 2014 con la scomparsa misteriosa della casalinga cinquantenne di Ca’ Raffaello. La condanna corrisponde esattamente alla pena che era stata chiesta da Dioni al termine della sua requisitoria. A incastrare il religioso congolese, il possesso del telefonino di Guerrina dopo la scomparsa della donna e i fantasiosi racconti circa la presenza del fantomatico Zio Francesco.