Vai al contenuto
Home » Calcio » Serbia-Albania, da Tirana a Belgrado la tensione non accenna a placarsi

Serbia-Albania, da Tirana a Belgrado la tensione non accenna a placarsi

18/10/2014 10:56

Nonostante le parole di distensione da parte di giocatori serbi e albanesi, dei quali alcuni giocano in Italia tra Fiorentina e Lazio che si affronteranno domani, sono stati diversi  i calciatori presenti in quella famosa serata di Belgrado che hanno manifestato apertamente il loro dissenso per quanto accaduto. Ma la tensione non sembra placarsi e gli strascichi di martedì continuano a ripercuotersi in tutta l’area dei Balcani, infatti la notte scorsa cinque esercizi commerciali albanesi nelle città serbe di  Novi Sad e Vrsac sono stati vittime da atti vandalici. Mentre giovedì scorso l’ambasciata albanese a Podgorica, in Montenegro, è stato oggetto di lancio di pietre, tre gli arrestati.  Alta tensione tra Tirana e Belgrado

E’ bastata la scintilla del drone per buttare benzina su un fuoco che sembrava ormai spento, intanto le autorità serbe smentiscono un coinvolgimento dell’UE nella vicenda e chiedono la distensione degli animi soprattutto in vista della visita del premier albanese Rama in Serbia. Lo stesso Edi Rama ha smentito il fatto che fosse il fratello a pilotare il drone incriminato, sarà la prima visita di un capo di governo albanese in settant’anni e dovrebbe servire a placare gli animi, eccessivamente surriscaldati.

Intanto si attendono le sanzioni Uefa, previste per il 23 ottobre, che si preannunciano molto dure, infatti il presidente Michel Platini ha fatto capire che verrà usato il pugno di ferro, anche se non è ancora chiaro se la vittoria verrà assegnata a tavolino all’Albania o se la partita verrà rigiocata, se dovesse essere scelta questa seconda ipotesi la partita verrà ripresa dal 41′ minuto e sarà in campo neutro, molto probabilmente senza pubblico per evitare altri incidenti. Più probabile che venga scelta la seconda opzione, perché a quanto pare l’Uefa non ritiene colpevole esclusivamente i serbi.