È costata parecchio cara la notte di sesso ad una coppia, che si era «imboscata», o meglio forse sarebbe scrivere «appartata», in un parcheggio non molto lontano dal centro cittadino di Padova. Un luogo non particolarmente romantico è stato testimone della vicenda tragicomica che ha visto coinvolti un 42enne di Resana (provincia di Treviso) e una ragazza di 24 anni di nazionalità romena. I due avrebbero scelto, infatti, il parcheggio del cimitero maggiore della città veneta per consumare un caldo amplesso.
La coppia è stata beccata dalle forze dell’ordine in atteggiamenti che non lasciavano adito a dubbi o ambiguità. Nella vettura i due sono stati trovati senza vestiti nel bel mezzo della performance. A «disturbarli» i carabinieri, che avevano notato alcuni strani «movimenti» dell’auto. In seguito ci si è accorti che non si trattava di una coppia di innamorati, ma di un cliente alle prese con una giovane squillo. Ad ogni modo ad ambedue è stata fatta una multa: dovranno pagare 10 mila euro ciascuno. La multa deriva dalla depenalizzazione del reato di “atti osceni in luogo pubblico”, voluta nel 2016 dal Governo Renzi: la pena può, infatti, essere commutata in una sanzione che pur se salata, permette di evitare il passaggio davanti a un giudice.
Fino a poco tempo fa l’articolo 527 del codice penale considerava reato gli “atti osceni in luogo pubblico” e tale condotta era punita con la reclusione da tre mesi a tre anni. Oggi il testo dell’articolo 527 stabilisce che: «Chiunque, in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, compie atti osceni è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da euro 5.000 a euro 30.000». Insomma al quarantaduenne di Resana è pure andata bene! Davvero una serata indimenticabile per l’uomo e per la squillo. Un fatto questo che riapre una questione dibattuta tante volte: quella della riapertura delle case di tolleranza. È forse tempo di rimettere mano alla Legge Merlin che ne decretò la chiusura?