Il contagio da Coronavirus non si placa e ritorna sempre più forte la paura delle restrizioni. Gli esperti ammoniscono: se la tendenza non viene invertita, alcune regioni potrebbero tornare in zona gialla prima della fine dell’estate. A preoccupare sono in particolare Sicilia e Sardegna.
Sicilia e Sardegna a rischio zona gialla, i dati
Sicilia e Sardegna, così come altre regioni italiane, rischiano di tornare in zona gialla già prima della fine dell’estate. Il passaggio può essere evitato solo rispettando alcuni parametri molto rigidi: un’incidenza settimanale dei contagi inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti; il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19 uguale o inferiore al 15%; e il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva uguale o inferiore al 10%.
Ad oggi il primo criterio è stato violato dalla maggior parte delle regioni italiane (14 su 21), ma per fortuna, grazie agli effetti della campagna di vaccinazione, il tasso di ospedalizzazione rimane basso in quasi tutta Italia.
A generare preoccupazione le due grandi isole italiane. In particolare la Sardegna ha superato due parametri su tre: i positivi ogni centomila abitanti sono 142 e si registra un’occupazione delle terapie intensive pari all’11%. Ancora più allarmante la situazione in Sicilia, che ieri ha registrato il maggior numero di positivi. Ad oggi deve fare i conti con un tasso di ospedalizzazione del 13%, il 17% delle rianimazioni occupate da pazienti covid e un’incidenza pari a 104,5 casi ogni centomila abitanti.
Cosa cambia per le vacanze
Il passaggio da zona bianca a zona gialla prevede l’introduzione di alcune limitazioni fondamentali che possono fortemente inficiare le vacanze in Italia.
In primo luogo si avrebbe il ritorno in vigore dell’obbligo di indossare la mascherina non solo nei luoghi chiusi, ma anche all’aperto. Inoltre i ristoratori potrebbero sì mantenere aperti i loro locali sia per il pranzo che per la cena, ma ci sarebbe comunque la reintroduzione del limite del numero di persone non conviventi sedute allo stesso tavolo (limite pari a quattro persone). Questa restrizione si applicherebbe anche ai ricevimenti di nozze e alle cerimonie in generale.
Non sarebbe invece reintrodotto il coprifuoco e vi sarebbe la possibilità di muoversi liberamente tra le regioni. Anche le visite a parenti e amici non subirebbero alcuna restrizione.
Più rigide sarebbero le restrizioni che verrebbero reintrodotte nel caso nel quale si tornasse in zona arancione. Questo secondo passaggio potrebbe capitare nel caso in cui il tasso di incidenza sia pari o superiore a 150 casi per centomila abitanti; il tasso di occupazione dei posti letto in area medica superiore al 40%; e il tasso di occupazione dei posti letti in terapia intensiva superiore al 30%.