Se il Governo 2018 con la trattativa Lega – Movimento 5 Stelle non dovesse prendere forma a trarne benefici potrebbe essere Silvio Berlusconi. Il motivo? Il leader di Forza Italia è di nuovo candidabile. Silvio Berlusconi ha ottenuto dal tribunale di sorveglianza di Milano la “riabilitazione”. Una decisione – scrive il Corriere della Sera in edicola oggi – che di fatto cancella tutti gli effetti della condanna subita nell’ambito del processo sui diritti Mediaset nel 2013. Sentenza che aveva fatto scattare l’incandidabilità imposta dalla Legge Severino. Se in questo momento si dovesse andare alle urne, Berlusconi avrebbe il diritto di presentarsi alla Camera dei deputati o al Senato della Repubblica.
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Silvio Berlusconi, la sentenza
Berlusconi è stato condannato definitivamente per frode fiscale il primo agosto 2013 dalla Corte di cassazione che ha confermato la sentenza emessa dalla Corte d’appello di Milano nel processo relativo ai diritti tv Mediaset e con essa i quattro anni di reclusione, tre dei quali erano stati però cancellati dal condono. Il resto della pena il Cavaliere l’ha espiata in affidamento in prova ai servizi sociali recandosi per quattro ore, un giorno alla settimana, nell’istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone, hinterland milanese, dove ha svolto fino all’ 8 marzo del 2015 attività di volontariato a favore degli anziani ricoverati.
Ora Silvio #Berlusconi è candidabile, sì del giudice alla “riabilitazione”. @Corriere della Sera: via dopo 5 anni il divieto della Severino https://t.co/DhY2rMl44N pic.twitter.com/vBa0mPEQz7
— Rainews (@RaiNews) 12 maggio 2018
Silvio Berlusconi, cosa prevede il codice penale?
Il codice penale dice che per ottenere la riabilitazione, che «estingue le pene accessorie ed ogni altro effetto penale della condanna», bisogna avere «adempiuto le obbligazioni civili derivanti dal reato», ad esempio aver risarcito il danno, come è avvenuto. Ma c’è un altro punto che il codice fissa: dopo l’espiazione, il condannato deve aver dato «prove effettive e costanti di buona condotta» e di essersi reinserito nella comunità rispettandone, nei limiti del possibile, le regole, ha detto la Cassazione.
Crozza-Berlusconi-Renzi: gli avvoltoi aspettano che passino i cadaveri https://t.co/gwQU0OkyxR pic.twitter.com/q2Un0whujw
— La Stampa (@LaStampa) 11 maggio 2018